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Droga: traffico di cocaina, arrestati impegnati anche in vendita armi per ‘fare danni’
Milano, 18 nov. Non solo droga, ma anche armi. C’è un capitolo dedicato alla compravendita di armi nell’inchiesta della Dda di Milano che ha portato a venti arresti per spaccio di droga, tra cui del capo ultrà della Curva Sud Luca Lucci già in carcere per l’indagine ‘Doppia curva’. In particolare, nell’aprile 2020, Antonio Gullì aveva avuto uno scambio di messaggi con un soggetto non identificato, in cui i due sono impegnati “in una compravendita di armi da fuoco”. Nella circostanza, l’arrestato riferiva di avere nella propria disponibilità “una pistola 9 parabellum, tipicamente in uso alle forze dell’ordine italiane, tant’è che lo stesso Gullì sosteneva che l’arma era provento di un furto a danno di uno ‘sbirro'”.
Anche Antonio Rosario Trimboli, destinatario della misura cautelare firmata dal gip di Milano Luigi Iannelli, aveva la disponibilità di armi da fuoco. Nel corso della chat del 6 giugno 2020, ci sono solo i messaggi inviati dall’arrestato pronto “a cedere nelle mani dello sconosciuto due pistole, una 357 magnum – che era nella disponibilità di un fiduciario del calabrese e tenuta a Buccinasco (Milano) – e una Beretta 98 automatica 7.57 Parabellum, che era nella disponibilità di Rosario Calabria detto ‘Orsetto'”. Un passaggio di mani che sarebbe avvenuto in due distinti momenti. Sempre le indagini, si legge nel provvedimento, hanno consentito di accertare che anche l’indagato Santo Flaviano aveva armi nella propria disponibilità: una pistola semiautomatica marca Tanfoglio calibro 9. Nella chat del 22 ottobre 2020, l’arrestato “aveva proposto a Gullì l’acquisto dell’arma a fronte del pagamento di 2.000 euro; a supporto, aveva inviato anche una foto che ritraeva l’arma con il caricatore di scorta”.
Altre chat significative del possesso di armi da parte degli indagati si registrano nel febbraio 2021. Il 16 febbraio, Antonio Gullì, dalla sua base di Reggio Calabria, aveva annunciato a Rosario Calabria l’arrivo a Milano di Santo Flaviano, il quale, dovendo consegnare una somma di 400mila euro si sarebbe incaricato di portare in Calabria, al suo rientro, “due pistole (verosimilmente calibro 7,65 con matricola abrasa: ‘sono usa e getta’), custodite dal gruppo di Milano presso l’immobile di Islam Hagag (l’amico di Fedez di recente alla ribalta delle cronache perché coinvolto nell’indagine ‘Doppia curva’, ndr) a Cologno Monzese e che sarebbero servite a Gullì per ‘fare danni'”. Il trasporto si è perfezionato, scrive il giudice, la sera del 18 febbraio 2021.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA