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Giovanni Vernia torna con “Capa Fresca”: un’esplosione di risate tra ironia e attualità

Due appuntamenti in Sicilia, stasera, domenica 17 novembre, al Teatro Massimo di Palermo e domani, lunedi 18 novembre, al Teatro Abc di Catania

Di Simone Russo |

Dopo il successo della precedente tournée da quasi tutto esaurito, Giovanni Vernia torna in teatro con il suo one man show che continua a riempire i teatri d’Italia di divertimento e intelligente ironia: Capa Fresca (di e con G. Vernia), per la regia di Giampiero Solari e Paola Galassi, prodotto da VentiDieci e Top Agency, con delle grandi novità, nuove esilaranti gag e tante sorprese. Due appuntamenti in Sicilia, stasera, domenica 17 novembre, al Teatro Massimo di Palermo e domani, lunedi 18 novembre, al Teatro Abc di Catania. Entrambi gli spettacoli arrivano in Sicilia grazie alla Agave Spettacoli di Andrea Randazzo e alla Arts Promotion di Mario Russo. Non c’è più spazio per la fantasia, per l’immaginazione. Capa Fresca nasce da questa consapevolezza, che si traduce nella capacità di sdrammatizzare ciò che gira intorno. Oggi la “capa fresca” ha un valore in più, quello di fungere da antidoto all’apatia in un periodo storico in cui l’intelligenza artificiale e isocial cistanno togliendo l’immaginazione e dove gli algoritmi decidono per noi qualsiasi cosa, togliendo spazio alla fantasia. La libertà è solo un’illusione. Giovanni Vernia si è fatto conoscere al grande pubblico nel 2010 con il personaggio del discotecaro stralunato Jonny Groove. Da Zelig ha conquistato l’Italia. ù

<< In realtà – spiega Giovanni – questo personaggio lo sono sempre stato. Da ragazzo andavo sempre a ballare, ero un grande frequentatore di Ibiza. La Mecca del divertimento. Quel personaggio non ero altro che il mio “io” nascosto. L’ho portato sul palco, in maniera esasperata. Era la parodia di una mia caratteristica come la passione per la discoteca>>. 

Da quel momento il pubblico italiano ti ha apprezzato e seguito giorno dopo giorno. Tv, radio, cinema, teatri e web. Dove ti senti più “a casa”? 

<< Il teatro è la mia casa, lì posso fare quello che voglio. Per due ore faccio quello che voglio e la gente mi conosce per quello che sono. Uno che te la racconta e che ti fa ridere. Anche in radio mi sento molto a mio agio, è una cosa quotidiana che crea un bel rapporto con il pubblico. Siamo una grande famiglia con gli ascoltatori>>. 

Il teatro che adesso ti vede protagonista con “Capa Fresca”, cosa succederà sul palco? 

<<Capa Fresca è un modo di dire del Sud. Di solito, al nord, devo spiegarlo ma in questo caso non c’è bisogno. È un nomignolo che mi ha affibbiato papà, fin da piccolo. Ero quello che non pensava mai alle cose serie. Nello spettacolo si potrà vedere tutto ciò che al giorno d’oggi è visto in modo serio e che grazie alla Capa Fresca assume un’altra piega. Ci si può divertire con tutto. Affronto tanti temi, dal riscaldamento globale alle polemiche sui social. Tutto quello che ci fa indignare, con la Capa Fresca si può vedere divertente. È uno spettacolo a 360°, c’è di tutto. Anche una band cubana ed anche un momento di ballo. In sala sarà presente anche un App, giocando con un game che ho creato per questo spettacolo. Si inquadra un Qr Code e si sceglie quello che devo fare durante una parte dello spettacolo. Vedrete anche me immerso in queste scenografie 3d, sempre per far ridere. Non voglio stupire con effetti speciali, è tutto studiato per dare uno spettacolo ricco. Tutto molto d’impatto. Vogliamo dare un’allegria in tutto quello che ruota intorno allo spettacolo>>. 

Nel tuo spettacolo tocchi temi come l’intelligenza artificiale e i social. Ma esiste ancora la fantasia? 

<< Ci sentiamo molto liberi perché abbiamo sempre questo cellulare in mano. Uno strumento con cui abbiamo accesso ad ogni tipo di informazione e di piattaforma. Ci sentiamo molto liberi di creare quello che vogliamo con il nostro telefono, però, non siamo noi che decidiamo ma gli algoritmi. Loro decidono cosa dobbiamo vedere o fare. Siamo un po’ spiati più che liberi. L’intelligenza artificiale si è messa ad inventare cose al posto nostro. La fantasia sta totalmente finendo. I rapporti umani stanno totalmente finendo. Qual è la vera libertà? Avere la Capa Fresca. Nel mio spettacolo lancio un messaggio contro l’’intelligenza artificiale perché non riuscirà mai a sostituire l’essere umano, perché non è divertente. Provate a far scrivere una battuta, non ridete neanche sotto tortura. Noi italiani siamo molto divertenti. Abbiamo delle caratteristiche che ci rendono un popolo divertente. A me fa ridere la semplicità. L’essere umano mi fa molto ridere. Mi fanno sorridere degli aneddoti legati ai miei parenti in Sicilia. È proprio l’essere umano che fa sorridere. Noi siamo gli esseri più divertenti che ci sono in natura>>.

 Questi parenti siciliani quanto hanno influito nella tua vita e nella tua comicità? 

<<Per mezzo sangue sono siciliano,mia mamma, che adesso non c’è più, era di Gagliano Castelferrato, in provincia di Enna. Ogni estate ero sempre in Sicilia, passavano le vacanze al paese. Era tra il paese e Catania dove vivevano molti miei zii. Ho visto cose che voi umani non potete neanche immaginare. Andavo al mare alla Playa di Catania, dove c’erano queste meduse con un po’ di mare intorno. Gli ombrelli viola me li ricordo ancora. Sono andato di recente a Catania, proprio alla Playa, ed è ancora così. Ci sono ancora le meduse. Mi ricordo mio zio Eugenio che mi diceva che dove ci sono le meduse, l’acqua è pulita. Questa frase mi è rimasta impressa nella mente. Nella mia vita ho avuto la fortuna di andare anche in paesi esotici, c’era ogni tipo di pesce ma mancavano le meduse. Non mi sono mai fatto il bagno. Tutti mi chiedevano come mai non mi facessi il bagno alle Maldive, ho sempre risposto perché non c’erano le meduse. L’acqua, quindi, non era pulita>>. 

 In questi giorni con la tua imitazione di Sinner sei diventato virale sul web, oltre che in tv con la Gialappas Band, come nasce l’ispirazione per interpretare un personaggio?

 << C’è sempre un qualcosa che fa scattare l’innamoramento. La scintilla. Nel caso di Sinner, la scintilla è stata vedere la sua vittoria. Era molto dedito alla serietà. Una persona molto dedita al lavoro. Un grandissimo professionista. Esco di casa e dopo aver visto in televisione questo campione tutto ad un pezzo, mi capita di vedere un manifesto di una pubblicità con lui protagonista vestito da pirata. Ho subito pensato che non potesse essere lui. Li è scattata la scintilla. Ho capito che, probabilmente, lì non era a suo agio. Sono andato a studiare il suo personaggio e mi sono accorto che è stato scelto da diversi sponsor. È nata la parodia di lui sottomesso a tutti questi sponsor che lo obbligano a fare le cose più umilianti, per uno che, invece, è nato con una personalità molto seria. L’ho proposto alla Gialappas e l’hanno sposato subito. Abbiamo provato il personaggio e scritto i testi. In ogni personaggio ci deve essere una scintilla che è sotto gli occhi di tutti ma a me fa partire l’ispirazione>>. 

In attesa di vederti a teatro, possiamo dire che tuo padre aveva ragione nel dire che hai la “Capa Fresca”? 

<<Aveva propria ragione, sono proprio l’ultras della Capa Fresca>>.

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