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IL PROCESSO

Impagnatiello, la pm chiede l’ergastolo e 18 mesi di isolamento: «Come a scacchi, ha ucciso Giulia all’ultima mossa»

La requisitoria del pubblico ministero. Forse la sentenza già in giornata

Di Redazione |

Alessandro Impagnatiello va condannato all’ergastolo con isolamento diurno per 18 mesi. E’ la richiesta pronunciata in aula dalla procuratrice aggiunta di Milano Letizia Mannella nella requisitoria contro Alessandro Impagnatiello accusato di omicidio aggravato (dai futili motivi, dalla crudeltà, dalla premeditazione e dal vincolo della convivenza), interruzione non consensuale di gravidanza e occultamento di cadavere della compagna Giulia Tramontano, incinta al settimo mese del loro figlio Thiago.

Per la pubblica accusa “non ci sono dubbi sulla premeditazione”, dunque bisogna superare le perplessità del gip subito dopo il fermo. E il cambio di piano, dall’uso prima del veleno per topi e poi al coltello con cui l’ha ammazzata, “rafforza la volontà omicidiaria di Impagnatiello. C’è un dolo diretto” il cui fine è “far scomparire Giulia e il suo bambino”. E’ un delitto caratterizzato da “assoluta freddezza” aggravato anche dal rapporto di convivenza con la vittima, dai futili motivi, così come dalla crudeltà inflitta con 37 coltellate – 11 in zone vitali -, dando “sofferenze aggiuntive” alla vittima che non si è difesa.

“Far sparire Giulia, simulare il suo allontanamento, lo avrebbe trasformato da carnefice a vittima” aggiunge Letizia Mannella che ricorda la “natura meschina, manipolatrice e bugiarda di Impagnatiello. Per questa procura non sono da riconoscere le attenuanti generiche che vanno riconosciute quando si rileva qualcosa di buono, ma in questo viaggio nell’orrore non c’è stato un momento in cui possiamo spendere una parola favorevole per Impagnatiello. Ha mentito, non c’è stato un momento in cui ha riservato una parola per Giulia, la famiglia e il bambino”.

Il 27 maggio 2023 Alessandro Impagnatiello ha «semplicemente cambiato la strategia in un progetto già premeditato, cominciato con l’avvelenamento di Giulia e Tiago dal dicembre 2022, e dopo l’incontro tra lei e l’altra ragazza lui ha colto l’occasione al volo, come un giocatore di scacchi ha fatto l’ultima mossa». Lo ha spiegato la pm Alessia Menegazzo chiarendo che quel giorno poi «ha messo in scena la scomparsa di Giulia» Tramontano, «ha reso cenere il cadavere per cancellare ogni prova» e così Giulia «sarebbe stata l’ennesima donna scomparsa».

La stretta di mano

Al termine della requisitoria del processo per omicidio pluriaggravato a carico di Alessandro Impagnatiello, la madre di Giulia Tramontano, Loredana Femiano, si è avvicinata alla pm Alessia Menegazzo per stringerle le mani, salutandola poi con una carezza al viso. La Procura di Milano ha chiesto per l’ex barman, accusato anche di interruzione di gravidanza non consensuale e di occultamento di cadavere, la condanna all’ergastolo con 18 mesi di isolamento diurno.

Se i tempi lo consentiranno, la sentenza della Corte di Assise di Milano potrebbe arrivare già in giornata. In aula sono presenti anche tutti i familiari più stretti della vittima, tra cui la sorella Chiara e il fratello Mario.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA