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Urbanistica: gip Milano, ‘fermata operazione speculativa contro cittadini’
Milano, 7 nov. E’ un danno ingente quello che il Comune di Milano avrebbe subito per il progetto urbanistico ‘Scalo house’. E’ quanto emerge nel decreto di sequestro preventivo firmato dal gip Mattia Fiorentini, ed eseguito dalla Guardia di finanza, per lo studentato di 122 posti letto e 65 appartamenti distribuiti su due imponenti edifici. Il progetto, come emerge dagli atti, ha un iter autorizzativo lungo cinque anni che parte dall’ottobre del 2019, con l’istanza allo Sportello unico per l’edilizia (Sue) di un permesso di costruzione convenzionato per la ristrutturazione dello studentato (in un edificio già presente che affaccia su via Lepontina) e la costruzione all’interno di un cortile “compreso in un isolato già saturo di edifici”, di un palazzo “alto più di cinque volte quello preesistente” e un “ulteriore edificio di otto piani in uno spazio vuoto”. Si tratta di “un’operazione di mera speculazione edilizia, la cui unica ragione è la prospettiva della lucrosa rendita che ne sarebbe derivata, ai danni del territorio, degli interessi della comunità dei residenti e del rispetto delle regole che li tutelano”.
L’istruttoria tecnica contraddistinta da una pletora di sospensioni, integrazioni, chiusure e riaperture per ulteriori aggiustamenti e integrazioni, dovuta a carenze documentali e progettuali, si trascina fino al 2024 e per il gip anomalie e mancanze indicano da parte degli uffici comunali coinvolti “un vero e proprio sistema di metodologie illegali di rilascio o di asseverazione di titoli edilizi”. Per il giudice “Il vero risultato del non ricorso alla pianificazione attuativa è il vantaggio per gli operatori di non rendere pubbliche le loro iniziative edilizie e il mancato confronto con i cittadini interessati alle trasformazioni dell’ambiente in cui vivono”. Inoltre, “i poteri valutativi (della Commissione per il paesaggio, ndr) ove utilizzati in dispregio e non coordinati con le superiori norme della legge statale e regionale, si trasformano in agili strumenti di arbitrio”.
In queste senso alcuni verbali delle riunioni di staff acquisiti agli atti dell’indagine, nel giugno 2024, “forniscono una precisa chiave di lettura del sistema di illegalità”, che ha comportato anche una “demolizione virtuale”, con danni al tessuto urbano ma anche economici. La consulenza tecnica rileva che per il calcolo delle monetizzazioni delle aree a standard venivano applicati dei valori delle aree edificabili corrispondenti a 438,28 euro al metro quadrato, “che sono di gran lunga inferiori a quelli di mercato”, pari a un valore di 1.167,29 euro al metro quadrato delle aree per zone residenziali. Inoltre, “la qualificazione illegittima di ristrutturazione edilizia ha comportato la quantificazione inferiore al dovuto del contributo di costruzione (liquidato in soli totali euro 402.478,93) con oneri di urbanizzazione ridotti del 60% rispetto a quelli di nuova costruzione”, oltre ad agevolazioni fiscali.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA