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Dopo il danno la beffa: la fiction su Stromboli uno spot in negativo

“E’ uno spot per l’isola” avevano detto i dirigenti Rai per convincere gli isolani che era giusto mandarlo in onda, cosa comunque che è stata fatta a prescindere. Ed è così che sugli schermi degli italiani è apparsa una Stromboli che niente ha a che vedere con la realtà dell’isola

Di Fabio Tracuzzi |

Lo confesso. Alla fine ho ceduto e malgrado la promessa ho guardato la fiction, “Sempre al tuo fianco” che causò, per alcune incaute riprese l’incendio del maggio 2022 distruggendo tutta la vegetazione dell’isola di Stromboli e la conseguente alluvione di agosto sempre dello stesso anno che riempì case e strade di fango e sassi venuti già dalla montagna non trovando più sul loro cammino le barriere naturali che l’incendio aveva ridotto in cenere. Alluvioni che si sono ripetute più volte in questi due anni. Il motivo è sempre lo stesso. Insomma un disastro ambientale dopo l’altro. E per questo sono indagati sei membri della produzione e la produzione stessa, la “11 marzo film” che ha poi venduto il prodotto alla Rai trasmettendolo, dopo non poche polemiche, sulla rete ammiraglia la domenica in prima serata. Ma questa è storia vecchia anche se attuale essendoci indagini in corso.Ma il prodotto che è stato mandato in onda è davvero di pessima qualità. Io non sono un critico televisivo ma non bisogna esserlo per capire quanto tutto sia raffazzonato, girato male e interpretato peggio. E con una sceneggiatura – specialmente per le riprese, le atmosfere e i luoghi – che dopo il danno ambientale provocato dal pauroso incendio ha creato un danno di immagine per l’isola anche questo non facile da quantificare. “E’ uno spot per l’isola” avevano detto i dirigenti Rai per convincere gli isolani che era giusto mandarlo in onda, cosa comunque che è stata fatta a prescindere. Ed è così che sugli schermi degli italiani è apparsa una Stromboli che niente ha a che vedere con la realtà dell’isola. Sì, qualche scorcio da cartolina davvero bello soprattutto per chi l’isola non conosce. Per il resto un pugno al cuore dopo l’altro. Potremmo cominciare col dire che non un solo strombolano, nemmeno tra le comparse, è mai stato utilizzato: anche gli strombolani fanno Stromboli e non solo l’attore Peppino Mazzotta (del tutto fuori luogo), l’agente Fazio in Montalbano, che ha una improbabile agenzia immobiliare a Stromboli, ed è il delegato del sindaco sull’isola e sempre, quando non è a casa, in giacca e cravatta. E cosa dire del bar “inventato” in piazza con improponibili ombrelloni blu, mai vista una cosa del genere sull’isola, e i tavoli coperti con oscene tovaglie plastificate che nessuno e in nessun locale userebbe più.Ma lo sceneggiatore ha superato se stesso quando nel campo d’emergenza allestito per la spaventosa eruzione che ha portato all’evacuazione dell’isola ha dimenticato che le strutture di soccorso erano tende di emergenza realizzate dalla Croce Rossa e all’interno stanze con tutti i comfort e persino le tapparelle di plastica alla finestra.Ma queste in confronto al resto sono “quisquiglie e pinzillacchere” come diceva Totò. Potremmo parlare del padre di Ambra che precipita nel vuoto morendo durante una passeggiata sul vulcano, stesso posto, guarda un po’, dove precipita la figlia di Ambra ma viene salvata per miracolo da un albero al quale si aggrappa. Scena che dopo l’incendio non si sarebbe più potuta girare visto che di alberi non ne sono rimasti. E poi lo scontro tra bande di ragazzi strombolani, che come abbiamo visto strombolani non sono, che portano una delle bande a dare fuoco ai motorini dei rivali. Scene di ordinaria violenza risolte con un sorriso. come a dire si può fare ma solo una volta. Spettacolare l’arrivo sull’isola di tutto il corpo della Protezione civile. Niente motovedette o mezzi di linea ma utilizzo dei barconi che portano i turisti mordi e fuggi con tanto di inquadratura della società di navigazione. Pubblicità occulta? Non tanto. E poi, cosa più grave, la rappresentazione catastrofica dell’isola che può essere colpita da tsunami (se ne è registrato uno solo a dicembre del 2002), e la possibilità di eruzione fuori dal cono della Sciara del fuoco, sfogo naturale di tutte le colate laviche, che mai hanno minacciato il paese e che mai hanno portato, come si vede nella fiction, all’evacuazione dell’isola. E da quella finta colata lavica è poi scaturito il disastroso incendio.Ricordate “White Lotus”, la fiction americana girata a Taormina e che ha portato quasi un milione di nuovi turisti perché si premiava la bellezza dei posti e si parlava di amori, scandali e non certo di disastri. E tutti volevano vedere dal vivo, ammirare, rifarsi gli occhi. A Stromboli tutto diverso . Nessun nuovo turista verrà dopo aver visto questa fiction del terrore. Non è stato uno spot per l’isola. E’ proprio il caso di dire oltre il danno la beffa.

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