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La violentissima alluvione di Valencia causata dalla “goccia fredda”: almeno 64 morti, danni ingenti

Il climatologo: «Una forza simile non si era mai vista negli ultimi cento anni»

Di Redazione |

Almeno 64 persone sono morte a causa delle inondazioni nella provincia di Valencia, secondo le informazioni condivise dai servizi di emergenza del Paese, come riporta El Pais. Ci sono diversi comuni allagati, strade, autostrade e ponti interrotti e alcune località e villaggi rurali sono ancora inaccessibili per i soccorsi. Decine di persone hanno trascorso la notte a Valencia sopra camion o automobili, sui tetti di negozi o distributori di benzina, o intrappolate nei loro veicoli su strade intasate finché non sono state soccorse. Le piogge hanno causato blackout che hanno colpito 155.000 persone, chiusure stradali in diverse province dell’est e del sud-est.

«I colleghi climatologi spagnoli mi dicono che fenomeni meteo come quelli di Valencia ci sono già stati, ma una violenza simile non si era mai vista in cent’anni. Noi ricercatori non sappiamo ancora se a causa del riscaldamento globale gli eventi meteo estremi sono diventati più frequenti. Ma siamo sicuri che sono diventati più violenti». Lo ha detto il fisico del clima del Cnr Antonello Pasini.

«L’alluvione su Valencia è stata dovuta a quella che chiamiamo una “goccia fredda” – spiega Pasini -: una depressione con aria fredda all’interno, che si stacca dal flusso delle correnti d’aria che vanno da ovest verso est e scende alla latitudine della Spagna. Non è un fenomeno rarissimo, ma con il riscaldamento globale diventa più intenso». Questi eventi meteo sono tanto più violenti quanto più forte è il contrasto termico – prosegue il ricercatore -. A causa del cambiamento climatico, sul Mediterraneo l’anticiclone delle Azzorre (quello di cui parlava il colonnello Bernacca) viene sostituito dagli anticicloni africani, molto più caldi. L’evaporazione fornisce all’atmosfera più vapore acqueo, che sono i mattoni che costituiscono le nubi. E l’acqua del mare più calda fornisce più energia all’atmosfera. Questo vapore e questa energia alla fine vengono scaricati violentemente, con pioggia e vento».

«L’Andalusia è un territorio abitualmente secco, non preparato alle forti piogge – dice ancora Pasini -. Quest’estate in Spagna c’è stata una forte siccità. E sui terreni asciutti, la pioggia non viene assorbita», conclude Pasini.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA


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