il concerto a catania
Da “Fai rumore” a “Babilonia”, Diodato non delude mai: al Metropolitan fan in visibilio
Successo per il concerto catanese
Prima arriva la voce bassa di Diodato che, da dietro le quinte di un Teatro Metropolitan sold out, invita il pubblico a spegnere i cellulari e a lasciarsi trasportare dal concerto proprio come avviene a teatro prima di una messa in scena; poi una luce soffusa avvolge i presenti e l’atmosfera diviene rarefatta, onirica. Sale sul palco insieme ai suoi compagni di avventura e inizia con l’ultimo singolo “Un atto di rivoluzione” in cui si interroga sul senso e l’incisività della propria azione di essere umano pensante, pacifico sì ma anche dissidente.
Da lì in poi non si ferma neanche un attimo, in scaletta 23 brani, poco più di due ore di live e una voce che incanta in un dialogo intimo che svela attraverso le sue canzoni più significative alcuni momenti della sua vita. É un crescendo di emozione che dal palco arriva alla platea e viceversa e in questo scambio di energia e adrenalina i fan più di una volta si lasciano andare durante le interpretazioni a calorosi e affettuosi applausi. Uno spettacolo che Diodato costruisce con cura, il primo che lo vede nei teatri italiani, tra l’altro tutti sold out, e come sempre risulta carismatico, coinvolgente, intenso. Gli arrangiamenti sono raffinati e insieme ad una scenografia in cui a far il lavoro maggiore sono le luci ne esce fuori una esperienza totalizzante e immersiva.
Per la direzione artistica il cantautore ha voluto al suo fianco Filippo Ferraresi, regista e direttore artistico parte della compagnia teatrale Dragone, che ha firmato produzioni internazionali, una fra tutte negli Stati Uniti “Celine Dion: A new day”. Ad allestire la scena pannelli di plexiglass dentro i quali sono state inserite illuminazioni che creano lame di luce e che sovrastano il palco. Durante il corso della performance gli elementi danno vita a coreografie e scenografie che rendono il pubblico testimone di uno spettacolo dentro lo spettacolo.
A condividere la scena la band composta da: Rodrigo D’Erasmo (violino, arpa elettrica, percussioni), Gabriele Lazzarotti (basso), Alessandro Comisso (batteria), Simona Norato (tastiere, percussioni, chitarra elettrica, cori) e Andrea Bianchi (chitarre elettriche e acustiche e cori).
In un climax ascendente in cui ogni canzone ha una sua identità i musicisti diventano parte integrante dello spettacolo come dei veri e propri attori, smuove sensazioni contrastanti, di rabbia e lacrime “Terra mia” e più volte il pubblico applaude omaggiando così non solo la terra dei fuochi ma anche la nostra Sicilia. Il concerto termina con “Fai rumore”, mentre per il bis: “Babilonia”, “Ti muovi”, “Molto amore” e infine i ringraziamenti. Parole sincere e generose per il suo pubblico. «Grazie per essere qui. Per aver condiviso il mio sentire. Per aver fatto vostre le mie canzoni ed emozioni. Grazie per aver aspettato fino alla fine in silenzio; per esservi disconnessi e goduto del momento che è ora». E infine tutti sotto il palco in una specie di catarsi collettiva a cantare a squarciagola “Che vita meravigliosa”, inno alla vita e alla speranza.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA