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Manovra alla Regione, il budget prova a salvare la “pace nascosta”

Dire la verità può costituire disonore per il prestigio di chi grida al lupo al lupo mentre munge la vacca

Di Giovanni Ciancimino |

«Esiste un momento in cui le parole si consumano e il silenzio inizia a raccontare». (Khalil Gibran, aforista poeta libanese naturalizzato statunitense). Aforisma questo che ben si adatta ai nostri cari politici indigeni, ma anche d’oltre Stretto, logorroici fino alla nausea. Bravi a nascondere i loro intrighi per paura che la verità venga a galla. Senza considerare che alla fine tutti i nodi del loro silenzio vengono al pettine: scoperti segreti, bugie e falsità. Argomento fresco di questi giorni è la manovra di Bilancio con con cui si celebra la stabilità finanziaria della Regione e si rendono noti gli stanziamenti per settore a fini produttivi. Tutto ok madama la marchesa? I mal di pancia delle opposizioni e di ampi spazi della maggioranza direbbero di no. Incalzano con toni che potrebbero peggiorare i già logori rapporti governo-Ars.Niente paura. Arriva la quarta manovra di assestamento con 350 milioni che potrebbero aumentare fino a poco più di 400, con alcune concessioni salvifiche di benefit natalizi per cui si prevede un piccolo ma efficace budget di 70 milioni. Se come si dice in siciliano «quannu lu santu veni la festa falla», potrebbe aumentare anche il budget della «pace nascosta» di Sala d’Ercole. Si pensa anche ai festeggiamenti del Santo Patrono locale alle saghe. Come consuetudine vuole! I 70 milioni posso arrivare a 140. Su cui sono tutti d’accordo, anche se l’opposizione l’accoglie in complice silenzio. Non si deve sapere e basta! Seppur consumata, all’occhio del pubblico la verginità deve apparire integra. Come le celebrazioni dei matrimoni in Chiesa con la sposa in velo bianco. Dire la verità può costituire disonore per il prestigio di chi grida al lupo al lupo mentre munge la vacca.

E veniamo all’annoso problema dei conti in rosso di enti pubblici, partecipate e sanguisughe ai vari livelli. Non si devono sapere sebbene il problema sia reale quanto antico e marcio. Negli anni vicini e lontani ne abbiamo chiesto a chi di competenza politica ed amministrativa l’incidenza sulla spesa pubblica a livello di comuni e Regione. Nessuna risposta. Anzi qualcuno, sia pure a denti stretti, ci ha soffiato sotto voce che molti tra enti, collegate e peggio sanguisughe varie non inviano i rispettivi conti ai competenti uffici regionali e/o comunali. E dunque? Ci chiediamo se e’ possibile che gravino sulla pubblica amministrazione sia comunale che regionale senza renderne conto vestendo gli abiti dello scroccone. È possibile sapere quanti sono? Chi sono? No, per carità di sopravvivenza. Ma i loro presidenti e relativi consigli d’amministrazione da chi sono nominati? Sono causa di compromessi per dare un posto di potere agli amici dei politicanti di turno di varie forme di governo regionale e locale. Intrighi, i soliti fatti con la mente, ma senza cuore. «Rare le persone che usano la mente… Poche coloro che usano il cuore e uniche coloro che usano entrambe» (Rita Montalcini).COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA