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Calcio: tentato omicidio Anghinelli, ultrà fermato ‘tradito’ da moglie e telecamere

Di Redazione |

Milano, 17 ott. Tradito da una confidenza alla moglie e dalle immagini delle telecamere. Contro Daniele Cataldo, uomo di rilievo della curva Sud del Milan fermato per il tentato omicidio di Enzo Anghinelli, ci sono anche questi due elementi raccolti, insieme ad altri, dalla procura di Milano che, a lungo, ha dato la caccia ai responsabili dell’agguato avvenuto il 12 aprile del 2019. Se altri sono ancora ricercati, per il tentato omicidio è indagato anche Luca Lucci, presunto mandante, tra gli arrestati dell’inchiesta ‘Doppia curva’ che ha azzerato i direttivi delle curve milanesi per presunti legami con la criminalità organizzata.

Nel decreto di fermo viene dato rilievo a una confidenza fatta alla compagna. Nel raccontare un incontro a sorpresa con Anghinelli, Cataldo usa l’espressione “quello che mi ha accusato a me, quello che abbiamo fatto…”, in tal senso “manifestando così – scrivono i pm Leonardo Lesti, Sara Ombra e Paolo Storari – tutte le perplessità in ordine all’aggressione consumata perché, a dire della donna, questo avrebbe comportato che ‘Vi farà arrestare tutti quanti”.

Nel provvedimento c’è anche un’ampia raccolta fotografica dell’agguato, in zona Porta Romana, e della fuga, a due, su un grosso scooter con targa clonata. E’ dal mezzo a due ruote di colore grigio che vengono sparati più colpi che colpiscono al volto Anghinelli e lo feriscono in modo grave. L’ultima immagine utile dello scooter ricercato dalla squadra Mobile si perde a Sesto San Giovanni, non lontano dall’abitazione di Cataldo fermato per il tentato omicidio che sarebbe nato per degli scontri di potere all’interno della curva Sud.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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