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Dup, confusione in Consiglio comunale a Catania: al documento solo osservazioni. Ma sono di fatto emendamenti

La scadenza per il voto del Documento di programmazione è il 30 settembre, data a cui si è riaggiornata la seduta di prosecuzione. Osservazioni ed emendamenti poi comporranno entro il 15 novembre la nota di aggiornamento allo stesso

Di Leandro Perrotta |

Confusione. È stato questo il leitmotiv del Consiglio comunale di Catania, riunitosi oggi nonostante l’assenza fisica della Ragioniera generale Clara Leonardi e del Dirigente del servizio Tributi Gaetano Oliva. Due figure fondamentali per l’approvazione del Dup, il Documento unico di programmazione, che rappresenta la pietra angolare dei conti comunali da approvare secondo il regolamento di Catania entro il 30 settembre. Alla fine, nonostante la richiesta, definita più volte irrituale in aula oggi di un rinvio del Consiglio da parte dei due dirigenti in missione istituzionale a Napoli, questi sono stati presenti con un collegamento a distanza, come deciso oggi dalla conferenza dei Capigruppo, riunitasi nel pomeriggio alle 18, un’ora prima dell’inizio del Consiglio. Il voto, però, «dovrà tenersi in successiva seduta, alla presenza dei due dirigenti», come ha spiegato il presidente del Consiglio comunale Sebastiano Anastasi.

Ma la confusione non si è fermata a questi aspetti formali. Come fatto notare in ogni intervento, sia di maggioranza che di opposizione, nonostante il Dup sia una delibera, non è possibile presentare emendamenti. O almeno, non subito, prima vanno fatte le osservazioni, le come previsto dal regolamento cittadino Contabile, mentre gli emendamenti sono consentiti dalla norma nazionale di livello superiore. Un aspetto prettamente di interpretazione che è stato chiarito dalla Segretaria generale Rossana Manno. «La norma nazionale – ha spiegato la dirigente comunale – prevede una scadenza del Dup con approvazione in giunta entro il 31 luglio e poi una presentazione di una nota di aggiornamento entro il 15 novembre. Il Consiglio comunale ha deciso autonomamente nel proprio regolamento la data del 30 settembre. E questa va seguita. Tuttavia il regolamento prevede non una approvazione con emendamenti, ma con osservazioni. Questo significa che poi queste verranno poi fatte proprie dall’amministrazione». Il tutto, come spiegato successivamente, in tempo per la scadenza di legge del 15 novembre quando si dovrà votare per la nota di aggiornamento «che comprenderà le osservazioni approvate», ha affermato Manno. Ma cosa succede se non si rispetta la data del 30 settembre? «Non ci sono conseguenze, ma sarebbe comunque un voto irregolare, nonostante conseguenze nulle. Tuttavia la trattazione è iniziata, il percorso è incardinato, sarebbe possibile motivare uno sforamento del termine».

All’interno del documento, come sottolineato dalla consigliera di opposizione Gianina Ciancio (M5S), «ci sono molti refusi, e il documento appare un copia incolla del precedente dello scorso anno. Al momento restano anche tabelle vuote di dati e indicazioni errate come la presenza delle stazioni Fontana e Monte Po chiuse e il nome dell’assessore Tomarchio». A chiedere a gran voce il rispetto del ruolo dell’aula come rappresentanza dei cittadini è invece il consigliere di maggioranza, capogruppo di Fratelli d’Italia Daniele Bottino. «Qui stiamo apprendendo che potremo di fatto emendare il documento, cosa che non era emersa nella conferenza dei capigruppo. Ma possiamo farlo solo sabato e domenica. Chiedo sempre il rispetto per questa aula che rappresenta i cittadini, e per i consiglieri eletti in cui i cittadini vedono ancora i loro riferimenti». A Bottino dà manforte Alessandro Campisi, anche lui consigliere del partito del sindaco Trantino: «Non sapevamo prima che avevamo solo 48 ore di tempo. Questa è la solita vergogna assoluta», afferma. «Oggi, nonostante io appartenga a un gruppo, è chiaro che le mie indicazioni da presidente sono per tutti. Siamo di fronte a un regolamento che su molti aspetti rimane vago. Lunedì 30 settembre viene aggiornato il Consiglio per le eventuali osservazioni sul Dup, poi sulla nota aggiornata con osservazioni si faranno eventualmente gli emendamenti. Vedremo se si potrà votare, ma non ma per fortuna molte delle osservazioni hanno già la forma dell’emendamento, come intelligentemente fatto da molti consiglieri», ha detto il presidente Anastasi.

Per l’amministrazione è intervenuto l’assessore Giuseppe Marletta con deleghe a Bilancio, Partecipate e Patrimonio. «Quello della Ragioniera dottoressa Leonardi è stato un malinteso, non c’era intenzione di chiedere il differimento della seduta – premette Marletta – Che prosegue: la guida dell’iter è il regolamento di Contabilità approvato da questo Consiglio. Non è stato detto che non era emendabile, il regolamento prevede le osservazioni come atto di indirizzo. E questo regolamento nasce dalla interpretazione delle norme della commissione Arconet la principale commissione del ministero dell’economia, non da noi. Posso dire che ho grande rispetto del Consiglio, spero me ne si dia atto. Sul dissesto: in un passaggio del Dup viene evidenziato che si è concluso il quinquennio di risanamento. La Corte dei Conti a sezioni riunite, come citato nel Dup, dice che quei debiti non possono generare un nuovo dissesto. A dicembre depositeremo alla Corte il piano di razionalizzazione delle Partecipate, che come saperi complicato all’avvio del nuovo Servizio idrico. Quindi solo a gennaio apprenderemo definitivamente lo stato della massa passiva». «Ringrazio questo Consiglio per il dibattito, e l’amministrazione. Speriamo passi la disponibilità del Consiglio comunale nel recepimento delle osservazioni», che conclude la seduta il presidente Anastasi. Lunedì si capirà meglio la situazione.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA


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