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Una coronografia l’avrebbe salvato, due medici condannati

L'uomo morì al Pronto soccorso nel 2017

Di Redazione |

Il giudice monocratico della quarta sezione penale del tribunale di Palermo Sergio Ziino ha condannato i medici dell’ospedale Civico di Palermo, Filippo Priolo e Fabio D’Antona, alla pena di un anno di carcere ciascuno, pena sospesa, per la morte del paziente Andrea Palma avvenuta il 25 febbraio 2017. Nel processo erano imputati anche il primario del pronto soccorso dell’ospedale Civico Massimo Geraci, difeso dall’avvocato Massimo Motisi e la dottoressa anche lei del pronto soccorso Gabriella Aguglia, difesa dall’avvocato Roberto Mangano, che sono stati assolti per non aver commesso il fatto. Andrea Palma era entrato al pronto soccorso la sera del 23 febbraio alle 21.32. Come prescritto dal cardiologo alle 6,42 del 24 febbraio doveva eseguire alla luce della diagnosi, sindrome coronarica acuta, una coronarografia urgente. Quel giorno nella sala di emodinamica un macchinario era guasto e l’altro era impegnato per altre emergenze e quindi era stato consigliato di inviare i pazienti cardiologici in altre strutture cittadine. Secondo i magistrati i due medici non avrebbero disposto il trasferimento del paziente in altra struttura per fare eseguire l’esame. Secondo i periti una coronarografia tempestiva e l’intervento di rivascolarizzazione avrebbe evitato l’aggravarsi delle condizioni del paziente che alle 5.25 del 25 febbraio è morto.

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