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il caso
La fiction della discordia e Stromboli: la Rai fa “spallucce” e conferma la messa in onda
Durante le riprese, nel 2022, ci fu un incendio che incenerì quasi tutta l'isola
E alla fine la Rai fa spallucce. Volta le spalle a Stromboli e agli strombolani, malgrado le tante promesse, e dal 15 settembre, come era già stato annunciato, manderà in onda la serie televisiva “Sempre al tuo fianco” che inizialmente aveva come titolo “Protezione civile”, cambiato con molta probabilità dopo il disastro dell’ultimo giorno di riprese a Stromboli quando per un errore o per imperizia (lo stabilirà il Tribunale di Barcellona, ci sono già sei richieste di rinvio a giudizio) tutta l’isola prese fuoco e solo per miracolo non ci furono vittime, ma anche per il grande impegno degli strombolani che lavorando tutta la notte a mani nude riuscirono a salvare case e vite umane.
Ma non fu l’unico disastro causato da quel terribile incendio del maggio 2022. Nel mese di agosto dello stesso anno una bomba d’acqua si abbatté sull’isola. Era già successo negli altri anni, ma senza alcuna conseguenza. Ma questa volta la montagna di fango che veniva giù nel suo cammino non trovò più gli ostacoli naturali, piante, alberi e radici e l’isola rimase sommersa. Strade, case, spiagge. Anche quella volta, era notte inoltrata, nessuna vittima. La Rai ha sempre sostenuto di non avere alcuna responsabilità per quanto accaduto, visto che fiction è una produzione di 11 Marzo con la regia di Marco Pontecorvo (figlio di Gillo). E in effetti nemmeno la Procura di Barcellona ha coinvolto uomini Rai ma solo quelli della 11 Marzo con l’accusa di disastro ambientale.
E ora con un comunicato quasi beffardo, anzi senza quasi, la Rai ricorda la messa in onda: «I dodici episodi, ispirati a fatti realmente accaduti che hanno visto protagonisti gli uomini e le donne della Protezione Civile».
Ispirati a fatti realmente accaduti? Ma con quale faccia possono dirlo senza nemmeno scusarsi ulteriormente? Hanno più volte, quelli di Rai Fiction con la Ammirati, gran capo, cercato un confronto o un accordo offrendo puntate “riparatrici” su “Linea Blu” o “Linea Verde” o “Linea vattelaapesca” per risarcire gli strombolani. Che per risarcimento, e giustamente anche, hanno sempre parlato di soldi rifiutando spot pubblicitari sull’isola. Ma niente da fare. Alla fine del comunicato Rai dà quasi la colpa agli abitanti dell’isola che non hanno voluto accettare le allettanti proposte. «Non si può non ricordare che sul set il 25 maggio del 2022 si sviluppò l’incendio che carbonizzò la montagna di Stromboli».
Peraltro l’azienda aveva spiegato di non essere intervenuta nella fase esecutiva delle riprese, che si era svolta «ad esclusivo carico della società produttrice». Eppure, aggiungiamo noi, quel prodotto “bruciacchiato” la Rai alla fine lo ha acquistato pur sapendo le polemiche che lo accompagnavano. «Nel tentativo – si legge ancora nel comunicato – di ricucire i rapporti con la comunità locale, Viale Mazzini aveva proposto di lanciare la fiction come un evento-anteprima che coinvolgesse l’intera comunità, ma gli isolani si sono opposti, chiedendo un risarcimento per i danni subiti».
Ora con tutto il rispetto per l’anteprima Rai da tramettere sull’isola, vorremmo sapere quanto gliene può fregare a tutti quelli che hanno rischiato la vita o perso le case. E se qualcuno, politici e ministri in testa, pensano che tutto è passato si sbagliano. Ogni volta che a Stromboli piove un po’ più del normale dalla montagna viene giù di tutto. È successo anche a fine agosto. Altro che protezione civile.