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Csm: Fontana, ‘vicenda Natoli mette in luce buco enorme in disciplina di tutela’

Di Redazione |

Milano, 11 set. “Questa vicenda mette in luce soprattutto un ‘buco’ enorme nella disciplina di tutela dell’Organo: se di questa vicenda fosse stato protagonista un consigliere magistrato, a prescindere dalla rilevanza (o meno) penale della condotta in questione, la procura generale avrebbe aperto un procedimento disciplinare che pressoché certamente sarebbe sfociato in una sanzione superiore all’ammonimento con conseguente decadenza di diritto dal Consiglio, come disciplinato dalla legge 195/1958. Per i consiglieri laici scatta la decadenza solo se si arriva a una sentenza penale di condanna”. Lo afferma il consigliere del Csm Roberto Fontana, con riferimento alla delibera di sospensione della consigliera Rosanna Natoli.

“In questo modo condotte anche molto gravi da parte di consiglieri laici rimarrebbero senza sanzione in tutti i casi in cui non integrano un reato e, in questa prospettiva, l’abolizione dell’abuso d’ufficio ha ampliato a dismisura l’area d’irrilevanza di condotte gravemente lesive dell’Istituzione. È un problema di cui occorre farsi carico al di là della vicenda specifica” conclude Fontana.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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