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Vittoria, Jasser e Mohamed: ecco chi sono i due giovani tunisini tragicamente morti sul monopattino

Il papà era riuscito a fare venire il 22enne in città dopo avergli trovato un lavoro

Di Valentina Maci |

Un’altra immane tragedia ha colpito la provincia iblea e le città tunisine di Sidi Bou Said e Monastir. Due giovanissime vite volate via troppo presto in una calda notte estiva, quando ci si dovrebbe solo divertire con spensieratezza. Due famiglie distrutte il cui pianto supera i confini del cuore e dei luoghi. Si chiamavano Jasser Ben Lofti Mansour (nella foto) e Mohamed Zacher i due giovani di 22 e 25 anni deceduti dopo essere stati investiti mentre viaggiavano su un monopattino elettrico lungo la provinciale che da Scoglitti conduce a Gela. Erano già in gravissime condizioni quando sono stati trasferiti negli ospedali di Ragusa e Vittoria. Poche le notizie sul giovane Mohamed originario di Sidi Bou Said in Tunisia. Jasser, che è deceduto presso l’ospedale Giovanni Paolo II di Ragusa, era residente a Vittoria. Suo papà da anni vive a Vittoria e grazie al suo lavoro era riuscito in soli due mesi a far venire in Italia il figlio che abitava ancora in provincia di Monastir, era nato a Menzel Ennour città della quali sono originari. Il 24 agosto, nella sera in cui è accaduta la tragedia, il padre di Jasser era in vacanza in Tunisia ed è immediatamente rientrato.Il consolato tunisino a Palermo sta seguendo i risvolti. Le salme sono ancora sotto sequestro, solo dopo potranno essere trasferite in Tunisia.“Ancora un dolore immenso – dice Zouhaier Amor, responsabile della comunità islamica di Comiso che si è subito messo in contatto con il consolato della Tunisia di Palermo -, tante giovani vite spezzate in questi ultimi mesi, famiglie inconsolabili. È difficile trovare le parole per poter esprimere il nostro cordoglio. Affidiamo i nostri figli ad Allah, Jasser e Mohamed è come se fossero figli di tutti noi, così come tutti i giovani che l’asfalto, e non solo, si è portato via. Ci stringiamo forte attorno a loro, nella preghiera, nel silenzio che meritano questi atroci eventi”.

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