LA CRISI IDRICA
Siccità, come è messa ad agosto la Sicilia: torna l’acqua del Fanaco, ma si ferma l’Ancipa
Il punto sulle dighe: lavori per tappare le perdite della rete nell’Ennese. Esplodono le critiche sulla Fondazione per il lago di Pergusa
Il temporale di lunedì ha dato un po’ di respiro ai laghi siciliani, ma ha anche intorbidito le acque già scarse. È quello che è successo con la diga Fanaco, a Castronovo di Sicilia, in provincia di Palermo. Lì da settimane si va avanti con un invaso pieno all’1 per cento, nella speranza che le fonti che alimentano il lago non si esauriscano. Nel frattempo, è fondamentale il lavoro del potabilizzatore di contrada Piano Amata, a Cammarata (Agrigento), che è quello che con il temporale ha fatto le bizze.
Siciliacque spa, la società che gestisce la diga, ha reso noto che per qualche ora l’acquedotto non ha funzionato. «È stato riattivato alle tre della notte appena trascorsa», scriveva ieri. «Gradualmente sono state ripristinate le forniture ai Comuni di Acquaviva Platani, Bompensiere, Campofranco, Canicattì, Casteltermini, Delia, Milena, Montedoro, Mussomeli, Sommatino e Sutera, nonché ai Consorzi di Bonifica 3 Agrigento e 4 Caltanissetta».
Il temporale è stato utile, ma la pioggia è caduta su un fiume – il Platani – con una portata ridottissima. Le pompe hanno quindi prelevato acqua più torbida del solito, che il potabilizzatore non è riuscito immediatamente a trattare. E che, quindi, è stato impossibile distribuire. Il disservizio è durato, secondo Siciliacque, per quattro ore notturne. «L’ultimo punto di consegna a essere ripristinato è quello del Comune di Mussomeli, alle 11». La premessa, comunque, è sempre che di acqua ce n’è poca.
I lavori
È per recuperarne un po’ di più che oggi e domani sarà interrotta l’erogazione dell’acqua proveniente dalla diga Ancipa, nell’Ennese, sempre gestita da Siciliacque. Dalle sei di stamattina sono cominciati 19 interventi di manutenzione straordinaria delle condotte: perdite che vengono tappate, in sostanza, e che rientrano tra gli interventi contro la siccità concordati con la Protezione civile regionale. «Sarà interrotto l’esercizio degli acquedotti Ancipa, Blufi e Madonie Ovest. Le forniture idriche agli enti interessati – otto Comuni della provincia di Enna, quattro del Nisseno e uno del Catanese, più due Consorzi di Bonifica, il Cefpas e l’Asi Mulinello – verranno ripristinate fra le 12 di giovedì (8 agosto) e la mezzanotte di venerdì (9 agosto). Siciliacque provvederà a garantire nei Comuni sottoposti a turnazione idrica una dotazione straordinaria di acqua nelle 48 ore successive al ripristino».
Acquaenna, gestore del servizio idrico integrato nella provincia ennese, ha comunicato ai cittadini che «il ripristino della distribuzione idrica nei Comuni interessati dalla sospensione», però, non avverà a lavori di manutenzione ultimati. Perché l’acqua ricominci a scorrere saranno necessarie almeno dodici ore ulteriori, «per consentire i necessari tempi di riempimento dei serbatoi».
La polemica
Per restare a Enna, il lago di Pergusa, primo testimone della scarsità idrica sull’Isola, è risorto dopo il temporale di lunedì. La notizia della creazione della Fondazione Lago di Pergusa, dato dall’ormai ex assessora al Territorio Elena Pagana subito prima delle dimissioni, non è caduta nel vuoto. La Fondazione, ente di diritto privato, dovrebbe servire per la «gestione sostenibile e duratura del delicato ecosistema del bacino». All’annuncio dell’idea della Fondazione è stato affiancato quello di un contributo da 250mila euro al Libero consorzio comunale di Enna a titolo di compartecipazione della Regione alla Fondazione. Una decisione «assurda», l’ha definita Legambiente Sicilia.
«Il Lago di Pergusa è di proprietà della Regione Siciliana, che per intervenire e salvarlo non ha bisogno di alcuna Fondazione», sottolineano gli ambientalisti.
«È una scelta inappropriata», interviene Aurelio Angelini, ex presidente della Commissione tecnico specialistica della Regione Siciliana e presidente del Comitato nazionale per l’educazione alla sostenibilità dell’Unesco. «Bisognava scegliere di sostenere il nostro sistema naturalistico, affidato a enti gestori non adeguatamente supportati – prosegue Angelini – Siamo in presenza di una grande distrazione di risorse. In questo caso, l’ente gestore del lago è il Libero consorzio, la Fondazione istituenda può al massimo occuparsi della promozione delle bellezze dell’area. Ben venga, per carità. Ma i soldi sarebbero potuti servire per conservare e gestire, non per partecipare a un ente di promozione».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA