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Il dramma palestinese e il sogno di un Mediterraneo più umano

All’Arena Argentina di Catania una conversazione con Nabil Bey (Radiodervish) e la giornalista Laura Silvia Battaglia al-Jalal

Di Press Service |

Mentre, a poca distanza da noi, si consuma l’ultimo tragico episodio della storia del popolo palestinese, ritorna prepotente il bisogno di immaginare una realtà diversa. Ma se la buona informazione rappresenta il primo passo per una comprensione di ciò che ci accade intorno, quale può essere il ruolo dell’arte e della musica nel risvegliare una diversa consapevolezza? A discutere di questi temi saranno, domenica 21 luglio a Catania presso l’Arena Argentina alle 19:00, Nabil Bey Salameh – voce, autore dei Radiodervish e giornalista – e la reporter Laura Silvia Battaglia al-Jalal, ultima giornalista straniera entrata a Gaza prima del 7 ottobre 2023. L’incontro, dal titolo “Stay Human”, promosso dal Sicilian Post e da Cinestudio – Arena Argentina, sarà moderato dal direttore della testata Giorgio Romeo ed è a ingresso libero.

I Radiodervish sono il gruppo che più di ogni altro ha definito appieno una poetica e una visione del mondo schierata dalla parte di un’Italia ponte tra Europa e Mediterraneo. Fondata nel 1997 dal pugliese Michele Lobaccaro e dal palestinese Nabil Bey Salameh, la band ha pubblicato 14 dischi e collaborato con artisti come Franco Battiato, Giovanni Lindo Ferretti, Orchestra Araba di Nazareth, Jovanotti, Stewart Copeland, Caparezza, Noa, Nicola Piovani, Giuseppe Battiston. Nel loro ultimo lavoro, l’EP “Cuore Meridiano” (che sarà proposto dal vivo lunedì 22 presso Palazzo della Cultura per “Catania Jazz Concerts & Peace”), i Radiodervish si mettono alla ricerca di un mondo basato sul dialogo e l’empatia attraverso la riscoperta di cantautori dell’area mediterranea. Il disco, che oltre ad un brano originale contiene cover degli Area, di Franco Battiato, dello chansonnier franco-greco Georges Moustaki e dell’artista berbero Idir, rappresenterà il punto di partenza della serata di domenica 21. «I cantautori che abbiamo selezionato – spiega l’artista – raccontavano un Mediterraneo più interconnesso e meno assoggettato alla legge del libero mercato. Questo lavoro nasce dall’esigenza di sottolineare che in questo momento molto delicato e doloroso, dobbiamo conservare quel messaggio di connessione tra esseri umani».

A intervenire durante l’incontro sarà anche una delle giornaliste italiane più attente alla situazione in Medio Oriente. Collaboratrice di molti media italiani e stranieri – tra cui il Washington Post – e coordinatrice della scuola di giornalismo dell’Università Cattolica di Milano, la reporter e documentarista catanese Laura Silvia Battaglia al-Jalal è stata autrice di importanti reportage da varie aree di conflitto come Afghanistan, Kosovo, Libano, Israele, Palestina e Gaza. «Ciò che finora ha rappresentato un pilastro delle nostre democrazie – ha detto la giornalista – oggi è in crisi e tutto ciò si riflette direttamente sulla qualità dell’informazione. Quando entrano in gioco grandi interessi economici ed esistenziali, come quelli che caratterizzano le tensioni in Medio Oriente, è difficile mantenere l’equidistanza. In certi luoghi non è possibile recarsi e ne nasce un vuoto informativo che lascia spazio ad un racconto fazioso. Altre volte, si subiscono delle pressioni che influenzano l’indipendenza del proprio racconto».

Luogo: Arena Argentina, via Vanasco 10, CATANIA, CATANIA, SICILIA

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