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LA STORIA

Il pianista ucciso da una palma ad Aci Trezza e la doppia beffa per i familiari che rischiano la casa per pagare le spese processuali

I nipoti dell'uomo rimasto schiacciato dalla pianta nel 2016 davanti al Comune di Aci Castello per manifestare indignazione dopo aver ricevuto il precetto di pagamento

Di Laura Distefano |

«Ho dovuto vendere la collana di mio padre. Era l’ultimo ricordo che avevo. Non mi ci ero mai separato». Non crede più nella giustizia Daniele Anastasi, figlio di Claudio che il 29 giugno 2013 mentre si esibiva al piano in un evento organizzato dalla Pro Loco a Villa Fortuna di Aci Trezza, frazione marinara di Aci Castello, fu colpito da una palma malata. Complice un forte vento, la pianta si abbatté sull’uomo uccidendolo. Non ebbe scampo.

I figli Daniele e Adriano decisero di avviare un’azione civile contro il Comune di Aci Castello per ottenere il risarcimento. Purtroppo la causa è stata persa. Ma non è questo il dramma: sono stati condannati a pagare le spese legali che tra il primo grado e l’appello ammontano a oltre 40mila euro. Per i giudici quella morte «fu un caso fortuito». L’avvocatura comunale ha inviato una raccomandata qualche mese fa sollecitando l’immediato pagamento della somma. I fratelli hanno lanciato appelli anche sulla stampa, ma la procedura il Comune non l’ha interrotta. Nemmeno la proposta di saldo e stralcio hanno accettato. «Hanno risposto negativamente e hanno inviato il precetto», racconta Daniele.

L’incubo

L’incubo di perdere la casa si sta concretizzando. «Non so dove sbattere la testa», afferma. L’ordine perentorio dell’avvocatura comunale di Aci Castello è di effettuare il bonifico entro dieci giorni dalla notifica. Che è il 9 luglio. Nella testa di Daniele è come se si fosse attivata una bomba ad orologeria. La data dell’esplosione è il 19 luglio. Anastasi si è anche rivolto al presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Che gli ha manifestato solidarietà ma gli ha chiarito di avere le mani legate: «Desidero innanzitutto esprimerle sentita partecipazione e vicinanza umana per la tragica morte di suo padre, ma in ossequio al dettato Costituzionale il Capo dello Stato non interferisce con la funzione giurisdizionale». Su internet, intanto, è stata aperta una raccolta fondi su gofundme.

Ieri i figli di Daniele e Adriano sono tornati ad Aci Trezza, sul luogo dove è morto il nonno, e hanno messo un manifesto dal titolo “Villa assassina”. Poi sono andati davanti al portone del Comune di Aci Castello indossando due magliette bianche con una scritta fin troppo esplicita. «Hanno ucciso nostro nonno due volte», dicono.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA