Siracusa
Studentesse violentate a Ortigia, gli stupratori: «Erano consenzienti». Gip li lascia in carcere
Ieri interrogatori del 18enne e del 19enne: convalidati i fermi. Le studentesse confermano le accuse di violenza
«Abbiamo avuto un rapporto sessuale ma le due ragazze erano consenzienti». Così si difendono i due giovani siracusani, accusati di avere violentato due studentesse americane di 19 e 20 anni, mercoledì notte in Ortigia. Entrambi sono comparsi davanti al Gip Francesco Alligo, che ha convalidato il fermo d’indiziato di delitto, operato dai poliziotti della squadra mobile su ordine della Procura. Il giudice ha disposto per il 18enne e per il 19enne la misura cautelare in carcere. I due indagati, sottoponendosi a interrogatorio di garanzia, hanno riferito la loro versione dei fatti che solo in parte coincide con il racconto delle due studentesse. I giovani siracusani confermerebbero l’incontro avvenuto intorno alle tre di notte al Foro Italico e sostengono di essersi appartati ed avere avuto un rapporto sessuale del quale le ragazze sarebbero state consapevoli.
Nel corso dell’incidente probatorio, però, le studentesse hanno confermato quanto riferito agli inquirenti sostenendo di avere subito violenza sessuale e di avere deciso di recarsi in ospedale per sottoporsi al codice rosa. I legali difensori dei due siracusani, Antonio Lo Iacono, Fabrizio Iaia e Antonella Giuffrida, dopo avere avuto accesso al referto dei medici dell’Umberto I, hanno preannunciato il ricorso al tribunale del riesame di Catania, decisi a fare annullare l’ordinanza del Gip.
Intanto, la città di Siracusa s’interroga e riflette sul grave episodio. Lo fa, innanzitutto, il sindaco Francesco Italia che esprime «la più ferma condanna per il grave episodio avvenuto nella nostra città». Per il primo cittadino siracusano si tratta di «un atto odioso e deplorevole che arreca una grave ferita alle due giovani vittime, e offende tutta la nostra comunità, nota per la sua accoglienza e ospitalità in un momento di altissima presenza turistica. Desidero ringraziare le forze dell’ordine, grazie a cui i responsabili di questa brutale violenza sono stati prontamente identificati e assicurati alla giustizia. Nessuna pena potrà cancellare l’incubo vissuto da queste due donne cui va la vicinanza mia, dell’amministrazione e di tutta la comunità». Un episodio, quindi, che non può intaccare l’immagine e la reputazione di un’intera comunità. «Siracusa – dice il sindaco Italia – grazie anche al lavoro sinergico della Prefettura e della Procura, s’impegna a garantire la sicurezza di tutti i suoi cittadini e visitatori, e continuerà a lavorare instancabilmente per prevenire e combattere ogni forma di violenza. Una riflessione a margine non può e non deve sfuggire: nessun luogo può essere esente dalla violenza se il problema è educativo, culturale. Il codice rosa non è una semplice emergenza, è lo specchio di una deriva culturale ed etica che va affrontata a tutti i livelli. La cronaca di tutta Italia ci consegna la narrazione di violenze quotidiane effettuate su donne di ogni età in ogni parte d’Italia. La giovane età degli autori rende l’allarme ancora più pressante e attuale tanto più in un momento in cui la società si esprime con messaggi incalzanti a condanna di ogni forma di sopraffazione e violenza di genere. Se tali messaggi non vengono recepiti, siamo evidentemente di fronte al fallimento di un intero sistema educativo in cui, per contro, i nostri giovani sono quotidianamente esposti, fin dalla primissima adolescenza, a un più invasivo strumento di comunicazione social privo di controlli che li espone e consegna a modelli esattamente opposti e pericolosissimi».
Ortigia Cittadinanza Resistente sollecita un incontro urgente al prefetto di Siracusa. «Nonostante l’esposto presentato il 28 giugno – afferma Davide Biondini, portavoce del comitato – in cui si denunciava la progressiva compromissione della qualità della vita in Ortigia, con ripetute minacce e prepotenze subite dai residenti, la situazione non ha mostrato alcun miglioramento». Il comitato chiede al prefetto un rafforzamento dei controlli delle forze dell’ordine, soprattutto nelle ore notturne e nelle aree più isolate e l’installazione di telecamere di videosorveglianza nei punti più critici del quartiere, al fine di prevenire e reprimere gli atti criminali e gli abusi in genere.Sotto l’aspetto dell’immagine negativa trasmessa da quest’episodio, non si dicono preoccupati gli imprenditori turistici di Siracusa. «Al di là del singolo episodio da condannare senza se e senza ma – dice Pippo Rosano, presidente di Noi Albergatori – credo che Siracusa non presenti gravi problemi di sicurezza. Le vere ripercussioni negative per il nostro turismo, per il momento, sono rappresentate dalla carenza di acqua che assilla diverse città siciliane e che potrebbero scoraggiare chi sceglie di fare una vacanza in Sicilia»..COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA