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Agrigento, sfruttamento della prostituzione in centro storico: condannata un’intera famiglia

Il giro di squillo venne scoperto nel 2020, nell’ambito dell’inchiesta "Bed & Babies" condotta dalla Squadra Mobile di Agrigento

Di Antonino Ravanà |

La condanna a 2 anni di reclusione ciascuno è stata inflitta ad Emanuele Pace, 70 anni, alla moglie Pierina Miccichè di 66 anni, e al loro figlio Vasilij Pace, 33 anni, riconosciuti responsabili di sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione. La sentenza è stata emessa dai giudici della seconda sezione penale del Tribunale di Agrigento, presieduta da Wilma Angela Mazzara. I tre sono difesi dagli avvocati Giuseppe Lo Dico, ed Emilio Dejoma. Il pubblico ministero Giulia Sbocchia, aveva chiesto la condanna a quattro anni di reclusione.

Il presunto giro di prostituzione è stato scoperto nel 2020, nell’ambito dell’inchiesta denominata “Bed & Babies”, ovvero “letto e bimbe”, condotta sul “campo” dal personale della squadra Mobile di Agrigento, con il coordinamento dalla locale Procura della Repubblica. Tutto partì dalla denuncia di una prostituta, a suo dire vittima di un tentativo di pestaggio per avere chiamato i carabinieri nel tentativo di sedare un litigio avuto con una transessuale e un’altra escort.

Da evidenziare che, in circa otto mesi, gli agenti hanno contato ben 260 clienti, recarsi nelle tre strutture, tra case vacanza e bed & breakfast, collocate nel centro storico di Agrigento, dove ragazze e transessuali, di varie nazionalità, si prostituivano.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA