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Il post elezioni

Catania, le Europee potrebbero cambiare la Giunta Trantino (che dice no al rimpasto)

Il voto di domenica è atteso anche per misurare la forza delle singole forze politiche

Di Francesca Aglieri Rinella |

È tutta una questione di equilibri. Da mantenere, da rispettare. E di numeri. Da confermare, da raggiungere. I risultati delle elezioni europee potrebbero – il condizionale è d’obbligo – cambiare gli assetti al Comune, in particolare la Giunta guidata dal sindaco Enrico Trantino, che al momento è così composta: tre assessori di Fratelli d’Italia, due della Lega, due di Forza Italia, due dell’Mpa e uno della Dc.Siamo in campagna elettorale, nell’ultima settimana, la più difficile. Che rischia di far saltare i nervi ai più. E la “gente (di partito) mormora”. C’è chi esclude che qualcosa in Giunta cambi e chi è pronto addirittura a giurare su un imminente rimpasto.

Il sindaco Trantino frena

«Escludo categoricamente un rimpasto in Giunta dopo le Europee – risponde laconico il sindaco Trantino – L’unica potenziale eventualità è che, se dovesse essere eletto Marco Falcone, Salvo Tomarchio gli subentrerebbe alla Regione ed è naturale che in quel caso ci sarà una sostituzione. Per il resto escludo qualsiasi altra ipotesi. L’assessore Sergio Parisi vuole dimettersi? Non me ne ha mai parlato…»Ma quali sono gli scenari da analizzare? Primo tra tutti quello che riguarda Fratelli d’Italia, il partito del primo cittadino. Alle falde dell’Etna a giocare in casa sono ovviamente i candidati etnei Massimiliano Giammusso e Ruggero Razza. Il primo, attuale sindaco di Gravina, sostenuto dal senatore Salvo Pogliese con cui vanta un’amicizia ventennale, “pescherebbe” voti principalmente nella parte orientale dell’Isola. Il secondo, che pesca anche in Sicilia occidentale data la pregressa esperienza da assessore regionale alla Sanità, sembra raccogliere consensi in tutte le province. Secondo alcuni rumors, nell’ipotesi di dimissioni dell’assessore Parisi, al suo posto entrerebbe Andrea Barresi, che si dimetterebbe da consigliere per lasciare posto al primo dei non eletti in Consiglio, Santo Russo.

Il tema Forza Italia

Altro tema (a cui faceva riferimento il sindaco Trantino) riguarda Forza Italia: se Marco Falcone, in corsa per un seggio da europarlamentare, dovesse essere eletto, al suo posto all’Ars entrerebbe Salvo Tomarchio, il primo dei non eletti alle ultime Regionali, che libererebbe la casella di assessore (con delega Ambiente, Ecologia, Parchi e Verde pubblico). Tra i papabili sostituti si fanno i nomi di Antonio Villardita, primo dei non eletti all’Ars, e di Massimo Pesce, vicino a Falcone. A meno che non si peschi dall’area del deputato regionale acese Nicola D’Agostino: ma con quale nome?Nella Lega, a meno di colpi di scena, nulla dovrebbe cambiare. In Giunta restano Giuseppe Gelsomino e Andrea Guzzardi.

La questione MpA

Spinosa la questione in casa Mpa, che in più occasioni è sembrata una voce critica, forte del grande risultato elettorale raggiunto alle Comunali. Nei giorni scorsi, proprio durante un evento elettorale a sostegno della candidata forzista Caterina Chinnici, che ha in Raffaele Lombardo un aperto e convinto sostenitore, l’ex presidente della Regione ha sferrato un attacco frontale contro «quei burocrati del Comune» che lavorano contro l’Mpa. E anche gli stessi consiglieri autonomisti in più occasioni, sia in aula che a suon di comunicati stampa, non hanno fatto sentire la loro voce su alcuni temi trattati dall’Amministrazione, tra cui il porto, la pista ciclabile di via Domenico Tempio e le pedonalizzazioni. È evidente, quindi, che subito dopo le Europee serve un chiarimento tra Lombardo e Trantino o un cambio di assetto in Giunta. L’ex presidente ha sempre rivendicato un ruolo nel sostegno al primo cittadino e anche nei giorni di tensione ha sempre tenuto ben distinto il sindaco dal resto dell’Amministrazione.

Casa Dc

Anche in casa Dc non si escludono avvicendamenti legati al rimpasto regionale annunciato dal governatore Renato Schifani. Ma se Andrea Messina (alla Regione) e Giuseppe Marletta (al Comune) restano assessori, il partito di Totò Cuffaro potrebbe decidere di non chiedere alcun rimpasto. Una questione di equilibri, di numeri dicevamo. E di tempo. Con il voto per le Europee al rush finale.

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