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La proposta

M5S, «Sanzionare i deputati “cambiacasacca” all’ArsM5S»

Lo affermano le deputate M5s all’Ars Cristina Ciminnisi e Martina Ardizzone, prime firmatarie della proposta di modifica

Di Redazione |

«Stop ai cambiacasacca all’Ars. Non è possibile che i deputati, una volta eletti, passino da un partito all’altro per mero tornaconto personale, tradendo la volontà degli elettori che li avevano votati. Per questo abbiamo presentato una proposta di modifica al regolamento dell’Assemblea regionale che prevede sanzioni per i voltagabbana». Lo affermano le deputate M5s all’Ars Cristina Ciminnisi e Martina Ardizzone, prime firmatarie della proposta di modifica. “Quello dei voltagabbana – dicono le due parlamentari – è un malcostume inaccettabile e ormai diffusissimo che vede tanti politici cambiare partito con impressionante facilità, passando magari a formazioni politiche con idee e programmi totalmente opposti a quelli graditi agli elettori che li avevano votati per rappresentarli in Parlamento. Tra l’altro questi passaggi alterano la rappresentatività dei partiti, che deve essere assicurata a tutti all’interno degli uffici di presidenza. E questo è inaccettabile. All’Ars, tra la passata legislatura e quella in corso, i cambi di gruppo sono stati una trentina. È ora di dire basta, prevedendo delle sanzioni che fungano da deterrente a questi passaggi». Le sanzioni a cui si riferiscono Ardizzone e Ciminnisi sono la decadenza dagli incarichi negli uffici di presidenza dell’Ars e in quelli delle commissioni parlamentari. Tali disposizioni, secondo la proposta M5S, non si applicherebbero comunque quando lo stop all’appartenenza al gruppo parlamentare è deliberato dallo stesso gruppo di provenienza o in caso di scioglimento del gruppo. “Queste sanzioni – dicono Ciminnisi e Ardizzone – sono operative al Senato dal luglio del 2022 e sono diventate norme di legge pure nelle Marche il 9 Aprile scorso su proposta del M5s. Contiamo che anche qui queste modifiche vadano in porto. È giunto il momento di cercare di restituire etica alla politica, la cui credibilità tra l’altro è continuamente minata dagli scandali che la travolgono con inaccettabile frequenza».

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