Notizie Locali


SEZIONI
Catania 24°

serie D

Akragas, Deni a tutto campo su Esseneto, Pisano, Di Mauro e le trattative per cedere il club

Il patron biancazzurri ha confermato l'intenzione di vendere ma ha posto le sue condizioni per restare: centrale la questione dello stadio

Di Fabio Russello |

Cosa c’è all’orizzonte – peraltro manco tanto lontano – dell’Akragas? E’ la domanda che i tifosi biancazzurri si stanno facendo in queste ore dopo avere letto degli addii di Sorrentino e di Di Mauro, dell’ormai certo addio del tecnico Marco Coppa e dell’addio annunciato poche ore fa del direttore generale Graziano Strano.

Le trattative

All’orizzonte ci sono due strade: la prima è quella della cessione della società, la seconda è la presa di responsabilità del Comune che in tempi brevi dovrebbe chiarire qual è il futuro dello stadio Esseneto dopo le mezze verità e le tante bugie sentite in questi mesi.

Nel primo caso, e cioè l’ipotesi della cessione della società, la notizia è che ci sono tre gruppi che hanno espresso la volontà di rilevare le quote – ottenendo anche le carte per quella che si può chiamare impropriamente due diligence. Il primo gruppo è calabrese – hanno provato a salvare la Gioiese – guidato da Filippo Martino. Il secondo gruppo è spagnolo che intende investire nel settore turistico di Agrigento rilevando pure l’Akragas e il terzo è un gruppo romano che nel passato ha avuto a che fare col Monterosi in serie C e che sono abituati a fare calcio a livello professionistico. Sulla seconda questione – legata allo stadio – siamo sempre punto e a capo. Anzi, paradossalmente, la notizia dell’”accatastamento” resa nota nei giorni scorsi ha spinto Giuseppe Deni a mollare che con parole colorite ha detto a lasicilia.it: «Dopo la notizia dell’accatastamento ho capito che cuglianianu (ci prendono in giro, ndr). Ci avevno detto di avere il finanziamento prima delle elezioni, quando l’assessore Ciulla e il deputato poi eletto Pisano, avevano assicurato che c’erano i fondi. Senza accatastamento era impossibile. Quindi ci hanno preso in giro».

Le parole di Giuseppe Deni

Deni sui tre gruppi che vorrebbero rilevare il club non conferma né smentisce («Serve riservatezza») ma spiega: «E’ vero che la voglio vendere se c’è l’acquirente giusto per salvaguardare l’Akragas che è un patrimonio della città prima che di Deni. Se sono costretto a venderla voglio che vada a finire in buone mani».

– Ma perché vuole vendere l’Akragas?

«Ho preso la società tre anni fa. Nel primo anno finalissima dei play off, nel secondo anno vinciamo l’Eccellenza e al terzo anno in serie D facciamo campionato di assistemento. Assestamento perché non ci sono le condizioni per fare di più visto che c’è la questione Esseneto che è in condizioni vergognose. Ci prendono in giro: avevamo chiesto di averlo in affidamento e hanno fatto un bando talmente ridicolo che sapevano sarebbe stato poi ritirato. Ah c’è anche una parte della tifoseria che mi contesta. Ma io so perché?».

– E lo dica anche a noi. Perché?

«Sono amici di Giavarini (ex patron all’epoca della serie C, ndr) che vi ricordo è quello che ha fatto fallire l’Akragas. Ma intendiamoci, loro mica rivogliono Giavarini. Lo rimpiangono perché lui dava loro biglietti e abbonamenti. Io biglietti non ne do a nessuno».

– Come è la situazione economica della società?

«Non abbiamo debiti ed entro giugno pagheremo l’ultimo stipendio. Vi ricordo che prima che arrivassi io non era detto che gli stipendi venissero pagati…».

– Lei è molto arrabbiato per la questione Esseneto.

«Ciulla e Pisano in tv, prima delle elezioni, avevano detto che la questione dello stadio era risolta perché c’era progetto cantierabile. Dopo due anni scopriamo che lo stadio non era manco accatastato. Hanno raccontato bugie. Pensano che gli agrigentini si possano prendere per i fondelli? E’ una delle ragioni per le quali non mi resta che passare la mano, non mi fido più dell’Amministrazione. Non dicono mai niente, su acqua, spazzutura, buche, stadio. E’ la dottrina Di Mauro: non parliamone così poi dimenticano».

– Mettiamo il caso che l’Amministrazione annunci imminenti lavori all’Esseneto, cambia idea?

«Se mi dimostrano che hanno buone intenzioni.. perché no? Vengano in tv e davanti agli agrigentini e ai tifosi e non a me, prendano un impegno pubblico e diano date e scadenze. Se loro si prendono impegni allora me li prendo anche io. Ma voglio essere sicuro di quello che fa l’amministrazione. Io, nel caso, sono pronto fare squadra di vertice ma loro entro dicembre devono dare un campo degno di questo nome e le torri faro».

– E l’iscrizione al prossimo campionato?

Mettiamo che i possibili acquirenti siano spaventati dalla questione stadio. E mettiamo che il Comune continui a non fare nulla. Che senso avrebbe continuare?COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA