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L'annuncio

A Siracusa nasce l’Hydrogen Valley: svolta verde per il Petrolchimico

Un gruppo franco-svizzero realizzerà un maxi impianto da 100 megawatt

Di Massimiliano Torneo |

Una svolta epocale nella produzione dell’idrogeno verde in Sicilia: un impianto da 100 megawatt, con la capacità di espandersi fino a 300, strategico per la decarbonizzazione dell’intera regione e, in particolar modo, del distretto industriale Priolo-Augusta, dove sorgerebbe nel 2027. Progetto che inaugura oggi un accordo di cooperazione industriale franco-svizzera, con il fondamentale contributo scientifico dell’Università di Catania. Dopo la fase di valutazione di fattibilità, a ottobre comincerà quella burocratica di “permitting” con la Regione. A quel punto si avvierebbe quella realizzativa che durerà circa 20 mesi, chiudendosi nel 2027.

La svolta

«Saremo i primi a dimostrare che si può fare un impianto che rappresenterà una vera svolta; che si può concretizzare l’aspirazione di una Sicilia hub dell’idrogeno verde in Europa», dice il prof. Rosario Lanzafame, ordinario di Sistemi per l’energia e l’ambiente e consulente scientifico della holding che lavora a questo progetto, in rappresentanza dell’Università di Catania. Il nuovo impianto, oltre a contribuire alla creazione di una cosiddetta “Hydrogen Valley” tra Catania e Siracusa, aiuterebbe a soddisfare la domanda di energia pulita da parte delle industrie del Petrolchimico siracusano. Sarebbe il primo impianto di questa portata in Italia e potrebbe anche collegarsi direttamente alla rete europea dell’idrogeno. I due partner sono Axpo e Enego: il primo è il più grande produttore svizzero di energia rinnovabile e leader internazionale nel commercio di energia e nella commercializzazione di energia solare ed eolica; il secondo è l’investitore energetico francese, azienda con interessi in attività di transizione energetica. Un progetto di cooperazione internazionale per la Sicilia, che guarda alla Ue. Guy Bühler, di Axpo, parla di impianto «strategico per la decarbonizzazione della regione e, in particolare, del distretto di Priolo-Augusta, che comprende un sito industriale di importanza nazionale. L’idrogeno grigio attualmente utilizzato dalle sue raffinerie viene prodotto utilizzando gas naturale. Questo impianto sarebbe invece in grado di sostituirlo decarbonizzando il processo».

Un traguardo importante

Alfonso Morriello, ad di Enego holding, ha descritto l’annuncio di oggi come «un traguardo importante per il progetto Hynego Priolo-Augusta, nato con la collaborazione di numerosi enti locali e le competenze scientifiche del dipartimento di Ingegneria dell’Università di Catania. Tutti gli stakeholder del progetto – ha aggiunto – sono impegnati nel voler portare il vantaggio competitivo dell’idrogeno verde all’interno dell’economia locale. Il nostro è un progetto pionieristico sull’idrogeno per la Sicilia e darà un contributo rilevante agli obiettivi di decarbonizzazione dell’Ue». Simone Demarchi, ad di Axpo Italia parla di «sviluppo della filiera dell’idrogeno verde come un elemento centrale nel processo di transizione energetica e per raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione stabiliti a livello nazionale e internazionale. Questa iniziativa conferma il proposito di Axpo di voler disegnare un futuro dell’energia in chiave sempre più sostenibile, aiutando i tessuti produttivi e le comunità a trasformarsi». Il docente catanese Lanzafame, delegato all’Energia per il dipartimento di Ingegneria dell’Università di Catania, consulente di questo progetto, fa un esempio che rende l’idea: «Sinora in Sicilia sono stati assegnati 40 milioni di euro per quattro impianti, al massimo di 10 megawatt. Qui si parla di impianto da 300 megawatt. Il più grosso d’Italia. Questo sostituirà tutto l’idrogeno sporco che utilizza l’industria petrolchimica Priolo-Augusta per realizzare i combustibili di mezza Italia. Non saranno più incriminati nell’autotrazione per la produzione di CO2. È chiara la svolta epocale? Si parla di una collaborazione tra Università siciliana e investitori internazionali – conclude – che concretizza l’aspirazione che la Sicilia diventi l’hub dell’idrogeno verde in Europa: non è un’utopia».

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