Il ds sul momento della squadra capolista in Eccellenza
Enna, Restuccia: “Numeri importanti ma piedi per terra”
Dalla depressione all’euforia in meno di 24 ore. Una altalena di emozioni che rischia di provocare seri danni alle coronarie ad Enna ma anche questo è il bello dello sport. Dal possibile +3 sul Paternò secondo dopo l’1-1 di sabato a Leonforte, al +6 giunto la domenica pomeriggio in virtù del ko etneo a Modica.
Erano quasi tutti lì davanti ai telefonini sperando in buone nuove dalla città della Contea (tranne qualcuno che ha anche preferito rimanere a lavorare di domenica pur di non palpitare minuto dopo minuto…), come il direttore sportivo Giuseppe Restuccia. Quarto anno in gialloverde “il periodo più importante della mia ancor breve carriera in questo ruolo – dice -, per una fase della stagione in cui occorre mantenere nervi saldi e piedi per terra. Lo avevo detto sabato pomeriggio al termine del nostro pareggio, l’ho ribadito anche dopo il ko del Paternò quando c’è stata comprensibile euforia per i tifosi. Noi però non dobbiamo farci condizionare, non abbiamo vinto ancora nulla. Sei punti di vantaggio sono importanti – aggiunge il ds – ma il calcio non è composto di frasi fatte e possono sempre capitare sorprese. Dunque il motto sarà: concentrati ancora di più da qui alle prossime settimane”.
Anche in queste due di sosta forzata tra feste pasquali e Torneo delle Regioni, dove l’Enna comunque non smetterà di lavorare: “Ma stiamo recuperando energie mentali che per forza di cose avevamo sprecato nell’ultimo periodo. Arriviamo da un filotto incredibile, c’è sempre pressione, è un anno importante e giocare per vincere tutte le domeniche non è facile. E’ come un fardello da portarsi dietro ogni settimana. “La squadra ha risposto bene, ci godiamo questo momento. Ci ritufferemo nel campionato per queste ultime settimane”.
Dopo le quasi due stagioni a Rosolini, il trasferimento ad Enna nel periodo più complicato per via del Covid, accompagnato da un aneddoto svelato dal presidente Luigi Stompo e l’Ad Fabio Montesano: “Prendemmo una tranvata a Rosolini qualche anno fa in Eccellenza contro una bella formazione e tra di noi dicemmo: questa squadra è costruita bene, mi sa che il loro ds dovrà venire a lavorare con noi…”.
Detto fatto: Restuccia ad Enna dove “mi hanno accolto benissimo – aggiunge il direttore sportivo -, la società ancora di più, sin dall’inizio c’è stata la sintonia e l’unità di intenti giusta e non è una cosa scontata quella di avere la fiducia piena dalla società. Gli anni del Covid sono stati un po’ transitori per tutti, poi lo scorso anno l’allestimento di una squadra importante e la stagione terminata come purtroppo tutti sanno”.
Una grande amarezza, Restuccia in lacrime nel sottopassaggio del “Nicola De Simone” per come l’Enna aveva perso la finalissima play off contro il Siracusa ma la voglia di provare ad andare in D attraverso il ripescaggio presentato a Roma (“ma col senno di poi non l’avremmo mai presentata quella domanda”… si dicono tutti in società) che non ebbe l’esito sperato ad inizio agosto: “Un’altra mazzata – dice – un periodo che non auguro a nessuno: da un lato la società che era moralmente a pezzi, dall’altro la necessità di riallestire una squadra tutta nuova visto che stavamo preparando l’organico per una formazione di D. Tutto in pochi giorni”.
L’estate più calda, dunque, per il capoluogo più alto d’Italia e la voglia comunque di ripartire: “Non c’era il tempo per riflettere. La tifoseria si aspettava una squadra altamente competitiva e quindi siamo stati bravi da un certo punto di vista e ringrazio sempre la società che mi ha dato la possibilità di operare bene ma anche un po’ fortunati nel poter trovare le persone adatte. Una rosa molto competitiva che abbiamo puntellato a dicembre dopo il cambio della guida tecnica con altri inserimenti”.
La forza dell’Enna – come dice Restuccia e ripetono da sempre in società – sono sempre stati i numeri, in questi due anni: “ad oggi abbiamo disputato 56 partite di campionato nelle ultime due stagioni, con sole tre sconfitte e tutte lontano dal “Gaeta”, nonostante tre cambi alla guida tecnica. Ciò vuol dire che la barra della società è rimasta sempre salda e i numeri sono inconfutabili sotto questo aspetto. Personalmente per me, poi, è stato un anno importante perché ho svolto il corso di abilitazione a Coverciano e gestire tutto fra viaggi, studi e campo non era semplice”.
Grandi soddisfazioni, dunque e l’orgoglio di aver scoperto un talento come Ivan Agudiak, prima a Rosolini poi ad Enna, che nonostante avesse superato i 30 da un pezzo quando arrivato in Italia “ha continuato a segnare gol a raffica. Oggi anche alla Nissa. Sono orgoglioso di lui così come anche dell’anno e mezzo di Rosolini laddove subentrai a fine novembre del 2018 con la squadra ultima che poi si salvò ai play out. E l’anno successivo, quando i campionati si fermarono per il Covid chiudemmo terzi dietro a Città di S.Agata e Paternò poi ripescate”. Sono numeri. Inconfutabili anche questi. Parola di Giuseppe Restuccia, il ds che sta facendo diventare grande l’Enna.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA