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Scicli piange la scomparsa di Josè La Cagnina

Bandiera della Cremonese, in molti lo ricordano perché, originario del centro ibleo, ritornava sempre in periodo estivo a partecipare ai vari tornei nelle borgate marinare

Di Redazione |

I tifosi della Cremonese se lo ricordano bene: ala generosa, duttile, altruista con i compagni, in grado di giocare in più ruoli. Ma se lo ricordano ancora di più, forse, tutti coloro che durante la stagione estiva lo vedevano partecipare ai vari tornei estivi lungo le spiagge delle frazioni balneari di Scicli. Stiamo parlando di José La Cagnina (nella foto) protagonista della cavalcata che ha portato i grigiorossi a due promozioni (dalla C2 alla B, tra il 2003 e il 2005). È morto oggi, a soli 50 anni: era malato da tempo. La Cagnina era nato a Como il 20 giugno 1973, ma era sciclitano di origine. Qui aveva lasciato buona parte della famiglia, dei suoi parenti. Era cresciuto nel vivaio dell’Inter: arriva, poi, a Cremona nell’estate del 2003 da Pavia dove aveva già ottenuto una promozione dalla D alla C2. Gioca assieme a Prisciandaro e Taddei e vince due campionati fino all’approdo in B. Poi va a chiudere la carriera a Lecco, Voghera, Crociati Nocera e Treviso. Smesso di giocare, era diventato allenatore professionista, lavorando soprattutto nel settore giovanile. Tra gli incarichi più importanti quello nelle Giovanili del Padova e, per tre anni, da responsabile del progetto Udinese Academy. Era sposato e aveva due figli.

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