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L'inchiesta

Catania, ecco chi c’era nel covo dei Cursoti-Milanesi

I profili criminali degli indagati trovati con le armi.

Di Laura Distefano |

«La detenzione di armi, tra cui una pistola modificata in modo da essere più pericolosa (con matricola abrasa e filettatura per dispositivi silenziatori), è un indicatore della gravità del reato e della potenziale pericolosità degli indagati». Lo scrive nero su bianco il gip nelle motivazioni della convalida dell’arresto dei 7 giovani trovati dai carabinieri assieme a un diciassettenne in una casetta a mare in pieno inverno.Ma gli indagati non sono giovani qualsiasi. Parentele e precedenti penali li rendono criminali da non sottovalutare. E considerando i tanti arresti degli ultimi anni, alcuni di questi giovani – nonostante l’età – stanno occupando posti ragionevolmente alti nell’assetto di vertice della cosca dei cursoti-milanesi.

I profili criminali degli arrestati: figli e nipoti di boss

I fari sono da puntare intanto su Alfio Licciardello, nipote del defunto capomafia Rosario Pitarà, ‘u furasteri. Qualche mese fa il 31enne è stato colpito alla gamba in un agguato in corso Indipendenza. Fatto però totalmente scollegato dall’irruzione dei carabinieri in via Capone.Un altro nome da evidenziare è Rosario Viglianesi, detto Saro accetta (assolto per il duplice omicidio dell’estate di tre anni fa al viale Grimaldi) ma referente di un certo peso del gruppo criminale.Giorgio Campisi è invece il figlio del più noto Roberto. Il padre è stato già condannato a 20 anni in primo grado dalla Corte d’Assise per la sparatoria dell’8 agosto 2020 al viale Grimaldi. Addirittura la lite in un locale in cui fu protagonista il giovane rampollo sarebbe stata una delle cause scatenanti del conflitto armato tra cursoti e cappelloti. Campisi junior, ultimamente, è tornato alla ribalta nelle cronache per un folle inseguimento avvenuto alla plaja con le volanti. A casa gli trovarono piccole dosi di droga. Così come qualche grammo di sostanza stupefacente i carabinieri l’hanno rinvenuta in mezzo alle armi lanciate dal terrazzino nel tentativo di farle sparire. Un altro particolare significativo è il fatto che qualche giorno prima dell’operazione a casa di Campisi – dopo la segnalazione di spari – è stata trovata una cartuccia calibro 7,65 marca Fiocchi compatibile con un foro trovato nella parete della camera da letto. La cartuccia con una particolare «camiciatura in teflon di colore blu» ai carabinieri è apparsa simile – se non identica – al munizionamento trovato nella villetta di Vaccarizzo. Troppo per essere una coincidenza.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA


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