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Tango, il ballo dal fascino immortale che incanta il mondo
Anche Papa Francesco, da buon argentino, ha confessato di amarlo e di aver avuto una fidanzata, ancora giovanissimo prima di entrare in seminario, con la quale lo ballava
Chissà se Papa Francesco l’11 dicembre ha dedicato un pensiero al tango della sua Argentina… Perché l’11 tutto il mondo ha celebrato il “World Tango Day”. E lui, da buon argentino, ha confessato di amare il tango e di aver avuto anche una fidanzata in giovane età, con la quale lo ballava, prima di entrare in seminario. “Era del gruppo di amici con i quali andavamo a ballare. Poi ho scoperto la vocazione religiosa”, come egli stesso confessa nel libro-intervista su Jorge Mario Bergoglio “Il gesuita”, scritto dai giornalisti Francesca Ambrogetti e Sergio Rubin nel 2010.
La giornata mondiale
L’11 è una giornata istituita in corrispondenza del compleanno del celebre Carlos Gardel, divenuto personaggio di spicco nella storia del ballo nato in Argentina. È stato un cantante, compositore e attore argentino, noto come una delle figure più iconiche e influenti del tango argentino. Ha iniziato la sua carriera come cantante di tango negli anni ’20; negli anni ’30, ha ottenuto un successo straordinario e ha portato il tango argentino oltre i confini nazionali. Ha pure recitato in diversi film tra cui “Luces de Buenos Aires” (1931) e “El día que me quieras” (1935). Morì in un incidente aereo il 24 giugno 1935 a Medellín, in Colombia, insieme al suo collaboratore Alfredo Le Pera. L’aereo si schiantò durante l’atterraggio.Il tango nasce a Buenos Aires alla fine del diciannovesimo secolo, quando navi cariche di immigrati provenienti dal Mediterraneo sospinte da venti e correnti risalivano il Rio de la Plata. Erano schiavi neri provenienti dall’Africa e schiave bianche dell’Europa dell’Est, queste ultime attirate da false promesse, dal sogno di una vita migliore, costrette invece a lavorare nei bordelli.La fame, la tragedia e la nostalgia di casa li portava a incontrarsi al porto, e fu proprio in quei porti che nacque il tango. La quantità di immigrati di sesso maschile era superiore a quella delle donne, al punto che gli uomini cominciarono a ballare tra loro, a distanza di un braccio, ma sempre in contatto. L’obiettivo era quello di far colpo sulle donne astanti (per la maggior parte prostitute).
Il pensiero triste che si balla
Ma il tango è soprattutto “un pensiero triste che si balla”, scriveva Enrique Santos Discépolo, in quanto espressione di sentimenti eterni quali la malinconia, la nostalgia, la sensualità, la passione, la rabbia… È soprattutto testimonianza storica e culturale di un paese complesso come l’Argentina.Per questo ha svolto un ruolo significativo anche nella cinematografia, contribuendo a creare atmosfere intense e coinvolgenti nei film. Come in “Scent of a Woman” (Profumo di donna) del 1992: la scena del tango in questo film, interpretata da Al Pacino, è diventata una delle più iconiche della storia del cinema. Nella scena, il personaggio invita una giovane donna, interpretata da Gabrielle Anwar, a ballare il tango con lui. Nonostante la cecità del protagonista, il suo modo di ballare è appassionato, sicuro e pieno di energia.
The Tango lesson
“The Tango Lesson” (Lezioni di tango), un film del 1997, narra invece una storia semi-autobiografica che combina elementi di documentario e musical. Sally Potter, regista britannica, esplora la sua passione per il tango argentino nel contesto della trama del film, interpretando sé stessa. Mentre si trova a Parigi per promuovere il suo film, decide di prendere lezioni di tango. Ebbene, durante questo viaggio, incontra un insegnante di tango argentino, interpretato da Pablo Verón. La trama segue la loro relazione, sia sul piano professionale che personale.Atmosfere coinvolgenti anche nel film drammatico del 1972, “Last Tango in Paris” (Ultimo tango a Parigi), diretto da Bernardo Bertolucci. Sebbene il film sia più noto per le sue scene di erotismo e le interpretazioni di Marlon Brando e Maria Schneider, il tango gioca comunque un ruolo significativo nella colonna sonora di Gato Barbieri.Poi c’è “Evita” del 1996, diretto da Alan Parker. La colonna sonora di questo film, basato sul musical di Andrew Lloyd Webber, include diversi numeri di tango. Madonna, nel ruolo di Eva Perón, ne esegue anche una coreografia.Il tango ha anche ispirato numerosi scrittori ed è stato rappresentato in diversi modi nella letteratura. Alcuni esempi. “Il tango delle malelingue” di Jorge Luis Borges: qui è trattato come un’esperienza estatica e intensa. “La chitarra del tango” di Horacio Salas, esplora la storia e l’evoluzione del tango attraverso le storie delle sue icone, tra cui Carlos Gardel. E ancora, “L’ultimo ballo a Cuba” di Guillermo Cabrera Infante che include nel suo romanzo il tango come parte della storia, fornendo una finestra sulla cultura cubana e argentina durante gli anni ’50…Anche Pablo Neruda, il noto poeta cileno e premio Nobel per la letteratura, ha dedicato alcune sue poesie al tango come elemento culturale ricco di emozioni e storia. Ha scritto, ad esempio, una poesia intitolata “Balata di Tango”, dove cattura l’essenza del tango, descrivendo il suo ritmo, il suo movimento e la sua capacità di evocare emozioni profonde.
Il melting pot culturale
La sua origine è il risultato di un melting pot culturale che include influenze africane, indigene, europee e creole: alla fine dell’Ottocento, infatti, il Sud America era una terra di emigranti, tra i quali molti erano italiani, tanto che alcuni dei compositori di musica tanghera più importanti e famosi hanno origini nostrane, come Astor Piazzolla, il padre del Tango Nuevo. Fatto sta che oggi il tango, svincolatosi definitivamente dalle proprie origini, non ha più distinzioni di età, sesso, classe. Anzi, nel 2009 è stato consacrato come una danza di valore universale, patrimonio dell’Unesco, e che, come sottolinea lo scrittore Ernesto Sábato, “non ha niente a che vedere con le sequenze caricaturali dei film interpretati da Rodolfo Valentino”. Il tango, riconosce l’Unesco, è “una forma di espressione culturale che incarna l’identità dell’Argentina e dell’Uruguay, e le comunità di immigrati connesse”.Sebbene il tango abbia origini argentine, la sua diffusione globale e i suoi diversi stili, ha raggiunto molte parti del mondo, compresa l’Italia e, di conseguenza, la Sicilia. Le milonghe, ovvero gli eventi dedicati al tango, sono organizzate ovunque e offrono un’opportunità per le comunità di tango di riunirsi, ballare e condividere la loro passione.Dal suo umile inizio nelle strade di Buenos Aires al palcoscenico internazionale, il tango continua a prosperare, adattandosi e trasformandosi senza perdere la sua anima vibrante.