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Banditi morti in rapina: il gioielliere, ‘mi dispiace’
Dichiarazioni spontanee in Corte d'assise dopo i fatti del 2021
TORINO, 27 OTT – Mario Roggero ha parlato ai giudici della Corte d’Assise di Asti, nel processo che lo vede imputato per il duplice omicidio dei due rapinatori che assaltarono la sua gioielleria a Grinzane Cavour (Cuneo) e il ferimento di un terzo. Il 28 aprile di due anni fa i malviventi, armati di una pistola giocattolo e di un coltello, furono rincorsi dal gioielliere fuori dal negozio e raggiunti da quattro colpi di pistola mentre stavano entrando in auto: uno di loro, Giuseppe Mazzarino, si accasciò. Un altro, Andrea Spinelli, già colpito a morte, fuggì a piedi prima di cadere in terra pochi metri più in là, inseguito da Roggero. Solo l’autista, Alessandro Modica, riuscì ad allontanarsi ferito. “Mi dispiace per tutta la grave situazione che stiamo vivendo, per le persone venute a mancare, per l’ansia che si è creata per la nostra famiglia: siamo anche noi vittime di questa tragedia” ha premesso Roggero, per poi offrire una giustificazione dell’accaduto: “Temevo avessero preso in ostaggio mia moglie, non riuscendo a completare la rapina”. Solo dopo si sarebbe accorto che lei non era sull’auto, e c’era invece un terzo rapinatore. L’imputato non si spiega, però, come non ricordasse di essere passato di fianco a sua moglie mentre usciva: “Ancora adesso sono rimasto stupito quando ho visto i filmati, non ho quel fotogramma in testa”. Roggero dice di avere inseguito il terzo bandito, Spinelli, per chiedergli ancora dove fosse la donna: “Lui ha risposto che non lo sapeva e si è scagliato contro di me, cercando di prendermi la pistola. Non pensavo nemmeno di averlo ferito”. Il video che riprende le varie sequenze della rapina e l’inseguimento, dice, è “tendenzioso e denigratorio”.