la riforma
Nuovo Codice della Strada: multe più salate per chi guida parlando al telefono (oltre 1600 euro)
Nuove regole anche per gli autovelox
Multe più salate, che raddoppiano per le soste selvagge e quasi triplicano per chi guida al telefonino, ma anche una vendetta contro i nemici giurati di tanti automobilisti: gli autovelox. Il nuovo codice della strada, che inizierà a breve il suo percorso in parlamento, cambia nel suo secondo passaggio a palazzo Chigi, per recepire le indicazioni arrivate da Regioni e Comuni.
Costerà molto caro usare il cellulare alla guida senza auricolari o modalità a viva voce, fino a 1.697 euro, 2 mesi senza patente e 10 punti, alla prima violazione. L’esborso salirà fino a quasi 2600 euro per i recidivi. L’obiettivo del governo è convincere a rispettare le regole anche i guidatori più riottosi, ecco quindi sanzioni sempre più dure con il ripetersi delle violazioni. La multa per eccesso di velocità supererà i mille euro per chi viola per due volte i limiti in un centro abitato.
Il consiglio dei ministri ha approvato due provvedimenti: un disegno di legge che introduce interventi in materia di sicurezza stradale e la delega per la revisione del codice della strada. Interventi bandiera del ministro dei Trasporti, Matteo Salvini, a cui sono andati i ringraziamenti della presidente del Consiglio, Giorgia Meloni. Sono provvedimenti «quanto più urgenti», secondo la premier, viste le troppe morti, anche di giovani ragazzi, sulle nostre strade». La volontà dell’esecutivo è quella di arrivare all’approvazione definitiva del testo entro la fine dell’anno.
Sono «troppe» le morti. Le vittime di incidenti sono state 3.159 lo scorso anno, secondo i dati ufficiali Aci-Istat, in aumento quasi del 10% rispetto al 2021, con la ripresa degli spostamenti dopo la pandemia. E a uccidere sono prima di tutto la distrazione, nel 15% dei casi, il mancato rispetto della precedenza o dei semafori e la velocità eccessiva.
Per fermare la strage il governo vuole «tolleranza zero per chi guida drogato o ubriaco». Introduce il divieto assoluto di assumere alcolici a seguito di condanne per reati specifici e l’obbligo di installare un «alcolock», un dispositivo che impedisce al motore di accendersi se il tasso alcolemico del conducente è superiore allo zero. La stretta riguarda anche i neopatentati, a cui sono interdette per 3 anni le auto di grossa cilindrata, e i monopattini per cui scatta l’obbligo di casco, targa e assicurazione.
Una delle misure più attese è senza dubbio lo «stop agli autovelox selvaggi, usati solo per fare multe», per usare le parole di Salvini. Le nuove regole, spiega il ministero, vanno verso «una definizione stringente sulle specifiche tecniche degli apparecchi e sul loro posizionamento».
Una disciplina in materia è attesa da 13 anni, secondo l’Associazione sostenitori della Polizia stradale (Asaps), viste le ” migliaia di sentenze che annullano i verbali». Il presidente dell’Asaps, Giordano Biserni, ricorda che i pedoni morti dall’inizio dell’anno sono quasi 300 e ritiene che sarebbe servito un decreto legge, almeno per le misure più urgenti, come quelle sull’uso del cellulare alla guida. Il giudizio sul provvedimento resta positivo comunque, per Biserni, «la chiave dell’efficacia dei provvedimenti rimane quella dell’incremento dei controlli su strada». «Per rendere sicure le strade italiane occorre investire nella prevenzione e nei controlli», anche secondo il deputato del Pd Marco Simiani, che denuncia “l’ennesimo bluff della destra» nel varare una riforma senza stanziare risorse adeguate.
Ancor più che della stradale, regole chiare sugli autovelox sono attese dalle associazioni dei consumatori. Assoutenti calcola che solo nelle 20 principali città italiane questi apparecchi hanno garantito 76 milioni di euro di incassi lo scorso anno, con non poche «anomalie». Napoli incassa appena 18.700 euro dagli autovelox, mentre il piccolo comune di Paupisi in provincia di Benevento, grazie agli apparecchi installati sulla famigerata strada statale 372 «Telesina», ottiene 1,5 milioni di euro. Il vicepresidente di Assoutenti, Gabriele Melluso, si dice favorevole alle multe verso chi supera i limiti di velocità «a patto che i primi a rispettare le regole siano gli enti locali, che non devono usare gli autovelox come bancomat ma solo ai fini di garantire la sicurezza stradale».
L’avversione degli automobilisti a questi strumenti è tale che quest’estate sono stati registrati diversi casi di sabotaggi con autovelox dati alle fiamme, abbattuti o addirittura fatti esplodere.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA