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GIOIE E DOLORI

Catania, applausi ai 20mila del Massimino ma non per tutti: già distrutti 15 seggiolini

Lo stadio strapieno vandalizzato da alcuni incivili durante la partita col Crotone

Di Giovanni Finocchiaro |

Le sensazioni del giorno dopo sono un pagellone alla Gianni Mura, grande editorialista sportivo di Repubblica, che riassumeva la giornata o la settimana calcistica con i numeri del giorno dopo.

Il 10 e lode va al pubblico, quasi 19 mila presenze e una spinta che molti club di Serie A non possono permettersi dice già tutto. Le foto sono più esplicite delle parole, in questo caso si rischia di ripetere banalità. La routine è tutt’altro che banale: l’atmosfera che si crea allo stadio è davvero da grandi categorie.

Il 9 lo rappresentiamo idealmente con il numero della maglia del centravanti, ruolo complicato eppure amato. Il Catania ha confermato Sarao, ha preso Di Carmine, scommette pure su Popovic. E in campo, ieri, i primi due non hanno certo fatto impazzire il pubblico. Per il primo bisognerà aspettare che smaltisca il grande lavoro affrontato in ritiro, Di Carmine è in ritardo di preparazione, Popovic non ha giocato e aspettiamo di vederlo in campo.

Un 8 va a un leader come Chiricò che ha tenuto la squadra in mano ispirando azioni offensive ma anche facendo muro quando c’era da recuperare palla anche nella propria trequarti. Insomma un giocatore che ha altri numeri e un altro passo rispetto ai compagni.

Il 7 va al tecnico avversario, Zauli, che ha ammesso: “Abbiamo avuto fortuna, il Catania ci ha dominati sul piano del palleggio”. Un vincitore che non spreca parole inutile a vantare particolari che non sono…

Il 6 va a Tabbiani che ha cominciato forte, poi ha dovuto pagare la fase di forma di un gruppo che deve completarsi, che ha una preparazione cominciata tardi tenendo conto dell’arrivo alla spicciolata dei giocatori, considerando che è un gruppo nuovo e deve trovare i meccanismi.

Eccoci alle insufficienze, che ci sono sempre nell’ambito di una giornata che sembra perfetta.

Il 5 va a un particolare che ha reso la giornata di 20 disabili un po’ un inferno: ma è possibile che in uno stadio che Comune e ditta si sforzano di rendere il più funzionale possibile non funzioni ancora l’ascensore? Ma non è la prima volta. Cominciare con un pienone e l’ascensore rotto è davvero un pugno allo stomaco. Così l’energico Busetta ha fatto spallucce, ha bofonchiato qualcosa come quando allenava, ed è salito dalla rampa della tribuna A inferiore. E i 20 disabili? Si sono arrangiati. Ecco, sarebbe più opportuno ritardare la sistemazione del tabellone luminoso, ma rendere una volta per tutti fruibili gli ascensori. Il 5 può diventare 7 o 3. A seconda delle prossime notizie che riceveremo.

Il 4 va all’idiozia di chi, con uno stadio nuovo appena completato e consegnato alla città, va a distruggere 15 seggiolini: 9 nella Sud, 4 nella Nord, uno nel settore ospiti e uno nella tribuna B. Le foto sono inequivocabili, su uno dei seggiolini si nota l’impronta della scarpa che ha scalciato il posto: un gesto vandalico intenzionale che mette a nudo l’incuria di una piccolissima parte di pubblico che, ci hanno anche confermato, ha danneggiato alcuni servizi igienici. Non c’è la cultura del rispetto in una città che però esprime anche e soprattutto buone intenzioni. Sono in corso altri sopralluoghi per scovare altri danni. Certo che il posto nominale e le riprese delle telecamere individueranno i colpevoli. Non ci vuole tanto a capire?COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA


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