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Governo: Ferrante (Fi), ‘Berlusconi leader visionario, da Sarzoky insulti gratuiti’

Di Redazione |

Roma, 22 ago. “Oggi il Corriere della Sera riporta alcuni stralci del nuovo libro dell’ex presidente della Repubblica francese Nicolas Sarkozy relativi al drammatico novembre 2011 allorquando l’allora presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, leader popolare e democraticamente eletto, fu costretto alle dimissioni. Sarkozy, nei suoi scritti, insulta gratuitamente il presidente Berlusconi e si vanta di aver, di concerto con la cancelliera Merkel, indotto lo stesso al passo indietro. Ma occorre qualche precisazione. Sarkozy, bocciato e mai più amato dagli elettori francesi, andato in disgrazia in patria ormai da anni e con qualche problemino giudiziario di non poco conto, dovrebbe ben sapere che il presidente Silvio Berlusconi, in quegli anni, fu vittima di una persecuzione giudiziaria e mediatica senza precedenti. Contro di lui veniva violato quotidianamente il sacrosanto diritto alla riservatezza, venivano imbastiti processi fondati sul nulla (e infatti finiti nel nulla), con impianti accusatori labili perché orchestrati sulla base di fango e pettegolezzi alimentati dal solito circuito mediatico. Va chiarito che le sue dimissioni non furono dettate dai poco diplomatici ed eleganti sorrisini suoi e della cancelliera Merkel o da presunte opere di convincimento dagli stessi esercitate, ma da un gesto di concordia nazionale che Silvio Berlusconi fu costretto a fare a fronte di un ampio blocco istituzionale, politico, economico/finanziario, mediatico che, non avendolo sconfitto nelle urne, provò a farlo con una manovra spericolata, aiutato da pericolosi speculatori con la minatoria leva dello spread, che si concluse con un poco onorevole governo tecnico”. Così Tullio Ferrante, deputato di Forza Italia e sottosegretario alle Infrastrutture, in una nota.

“Silvio Berlusconi è sempre stato un leader empatico – prosegue l’esponente azzurro -, ha sempre agito per tutelare l’interesse nazionale, è sempre stato visto come l’emblema dell’italianità in tutti i settori in cui si è cimentato, si è sempre caratterizzato per essere un leader visionario e lungimirante. Basti pensare a quando Sarkozy decise di eliminare il leader libico Gheddafi con l’appoggio di alti vertici istituzionali italiani e nonostante la contrarietà del presidente Berlusconi che fu l’unico a prevedere esattamente la polveriera che sarebbe diventata (ed è ancora oggi) la Libia”. “La verità per questi mezzi leader, destinati all’oblio, è che non hanno mai accettato l’idea che un italiano, un uomo di centrodestra, potesse entrare nella storia. Lui ci è riuscito, la sua storia è stata e continuerà a essere gloriosa. A lui seguirà il berlusconismo, una scia di pensiero che racchiude non solo una dottrina politica ed economica, ma un’intera visione del mondo. Di Nicolas Sarkozy possiamo dire lo stesso? Per il resto il nostro Paese dovrebbe riflettere sulla gravità delle parole dell’ex presidente francese in quanto correlate a una grave debolezza della democrazia italiana posta, come in quell’occasione, alla mercé dei pareri, delle gelosie e dei pregiudizi delle cancellerie straniere di turno. Ma questa parte di storia deve ancora essere scritta”, conclude Ferrante.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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