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Salario minimo: Gruppioni (Iv), ‘puntiamo al salario giusto rafforzando la contrattazione’
Roma, 22 ago. “Un salario equo esiste solo se viene calcolato in funzione di quelle variabili che inevitabilmente cambiano a seconda del periodo e a seconda del settore. Fissare un salario minimo che sostenga artificiosamente i lavoratori italiani vuol dire non conoscere il mercato del lavoro e creare squilibri. La soluzione è il rafforzamento degli strumenti di contrattazione continua da parte della rappresentanza sindacale che, conoscendo lo stato del settore e le necessità specifiche dei lavoratori, può garantire un rapporto di lavoro equo e stabile. È in quest’ottica che è quindi fondamentale normare la rappresentanza. Il salario minimo del campo largo presenta gravissimi effetti distorsivi: primi fra tutti la corsa al nero e il ribasso dei salari fissati con i contratti nazionali. Dare piena attuazione all’articolo 39 significa tutelare i cittadini. Ecco perché presenterò una proposta di legge in tal senso”. Lo dichiara Naike Gruppioni, deputata di Azione-Italia viva.
“La nostra proposta intende prima di tutto regolamentare il mercato reale del lavoro concretamente, evitando inutili sovrapposizioni come quella che si potrebbe creare con il salario minimo. Questa è la via per dare dignità al lavoro e assicurare ai salari un potere d’acquisto reale e parametrato a quello che il settore di appartenenza può permettersi, che è sicuramente più di quanto può essere fossilizzato dal legislatore con una norma. Noi non puntiamo al salario minimo ma al salario giusto, che è quello che si produce in corrispondenza dell’incontro della domanda con l’offerta”, conclude Gruppioni.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA