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il lutto

Morto Colaninno, protagonista dell’economia italiana

L'imprenditore lanciò l'Opa su Telecom nel 1999. Aveva da poco compiuto 80 anni

Di Redazione |

E’ morto l’imprenditore mantovano Roberto Colaninno, ma di famiglia baese, che da poco aveva compiuto 80 anni. Sulla vita dell’imprenditore cala il sipario in un periodo in cui il valore del titolo di Borsa della “sua” Piaggio è stabilmente vicino ai massimi storici, da quando nel 2006 decise di quotarla a Piazza Affari. Quello nel gruppo motociclistico con base a Pontedera era stato il secondo tempo della sua carriera professionale. “Il primo tempo”, titolo della sua biografia fino al 2006, è soprattutto l’operazione che lo rese un manager e imprenditore di fama internazionale, la scalata alla Telecom della “razza padana”. In quelle pagine, per la prima volta il solitamente riservatissimo manager nato a Mantova ma di famiglia barese, aveva spiegato anche la sua visione industriale.

Nella metà degli anni Novanta diventa ad della Olivetti e la trasforma in holding delle Tlc. Nel 1999 la più grande Opa che si fosse vista in Italia su Telecom Italia, un’opa da 60 miliardi di euro alla quale parteciparono migliaia di piccoli investitori, conclusa con la conquista del 51% della società. In Telecom, Colaninno diventa presidente e ad, e presidente di Tim. Nel 2001 ci sarà quindi l’uscita in favore della Pirelli. Nel 2002, grazie anche alla buonuscita, alle stock options ottenute da Olivetti e dalla vendita di partecipazioni di minoranza, il manager mantovano riparte acquisendo Immsi, società del settore immobiliare, che trasforma in una holding industriale tramite cui nel 2003 acquisisce Piaggio. Nel dicembre 2004 ne amplia il perimetro industriale, e con l’acquisizione dei marchi motociclistici Aprilia e Moto Guzzi entra nel business delle moto. Nel 2006 la quotazione con cui si abbatte il debito. Da allora il gruppo è cresciuto notevolmente: è il più grande costruttore europeo di scooter e moto e uno dei principali player mondiali in questo settore (i marchi proprietari del gruppo sono Vespa, Piaggio, Aprilia, Moto Guzzi, Gilera e Derbi), produce veicoli commerciali leggeri (l’Ape e il Porter), e dal 2015 ha creato una divisione robotica, Piaggio Fast Forward, il centro di ricerca del Gruppo sulla mobilità del futuro con sede a Boston, che ha dato vita al drone terrestre Gita, dotato di tecnologia follow me. dove guiderà Piaggio dove resterà presidente per vent’anni.

Camera ardente e funerali privati a Mantova

Roberto Colaninno, sposato dal 1969 con Orietta, è morto nella sua abitazione di Mantova a palazzo Canossa, un edificio del Seicento nel cuore della città completamente restaurato dove abitano anche i figli Matteo, imprenditore e politico con i Dem, e Michele, quest’ultimo amministratore delegato e direttore generale di Immsi, con le rispettive famiglie.La salma si trova in casa dove sarà allestita la camera ardente ma solo per i familiari e i parenti più stretti. Roberto Colaninno, nonostante i suoi interessi finanziari e imprenditoriali spaziassero ormai da Pontedera all’Asia, era rimasto con salde radici mantovane ed era molto riservato. La stessa riservatezza che mantiene oggi la famiglia, chiusa nel suo dolore, che ha deciso per i funerali in forma privata senza ancora comunicare né la data né il luogo esatto.

Il cordoglio e il ringraziamento del sindacato Uilm

«Apprendiamo con tristezza della scomparsa del presidente della Piaggio, Roberto Colaninno. Le sue capacità imprenditoriali e la sua passione per l’industria hanno salvato Piaggio nella fase più difficile della sua storia». Così una nota di Gianluca Ficco, segretario nazionale Uilm responsabile del settore automotive, e Samuele Nacci, segretario della Uilm di Pisa. “Come Uilm – aggiungono – esprimiamo la nostra gratitudine per quando il presidente Colaninno ha fatto per i lavoratori. Confidiamo che il suo operato possa sopravvivergli e che la sua famiglia sappia raccogliere la grande eredità che lascia”.

Ricordo del sindaco di Pontedera

«La vita di Pontedera e quella del marchio Piaggio sono intimamente legate da una storia straordinaria e conosciuta in tutto il mondo. Per questo la morte di Roberto Colaninno, presidente di Piaggio negli ultimi 20 anni, è motivo di cordoglio collettivo per l’intera città». Lo afferma il sindaco Matteo Franconi, di Pontedera (Pisa), la cittadina dove ha sede la Piaggio con i suoi stabilimenti.«Durante le occasioni istituzionali in cui abbiamo costruito un rapporto franco e rispettoso della diversità dei ruoli – ricorda in una nota -, il presidente Colaninno ogni volta rispondeva alle mie sollecitazioni sulla necessaria centralità di Pontedera all’interno delle politiche aziendali affermando che solo la dimensione multinazionale acquisita da Piaggio ha consentito all’azienda di crescere e resistere alle trasformazioni economiche globali consentendo al gruppo di investire nella città in cui è nata».

Il sindaco Franconi riferisce che «Roberto Colaninno credeva che l’impegno sul versante dell’innovazione tecnologica dovesse essere il cuore del progetto di sviluppo anche nel nostro stabilimento: uno strumento indispensabile per cogliere il passaggio, anche culturale, dalle motorizzazioni termiche a quelle elettriche».«Ogni volta che lo sollecitavo a porre massima attenzione alle istanze delle organizzazioni sindacali e alla tutela dei lavoratori – continua – e anche quando manifestava punti di vista diversi, non ha mai trattato con sufficienza, fastidio o superficialità i temi; rivendicava le proprie idee da imprenditore ma non denigrava mai le posizioni degli altri».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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