Incendi
Sicilia assediata dal caldo (47° a Siracusa) e dal fuoco: morti, feriti, case evacuate e panico sulla A18
Le vittime sono due anziani sorpresi dalle fiamme in un'abitazione precaria a Cinisi. In ogni provincia dell'Isola lo stesso scenario
Una situazione catastrofica, con centinaia di incendi in ogni parte della Sicilia, alimentati sicuramente dal caldo (Siracusa la città più rovente con 47,6 gradi), ma probabilmente anche dalle mani criminali dei piromani, e, aspetto ancora più grave, con vittime, feriti e almeno 2000 sfollati.
Nel Palermitano a Cinisi, due persone nel pomeriggio sono state trovate carbonizzate per le fiamme divampate nella precaria abitazione in cui si trovavano, in Fondo Orsa. Si tratta di due anziani: Salvatore Cometa, 78 anni e Teresa Monastero, 76. I due, che secondo le prime informazioni avevano occupato l’immobile, sarebbero stati raggiunti dal fuoco e non avrebbero avuto scampo.
E in mattinata un’altra anziana, una donna di 88 anni, da ieri con la febbre alta, è deceduta perché i vigili del fuoco non sono riusciti a raggiungere la sua abitazione a San Martino delle Scale per soccorrerla.
Due forestali sono stati invece ricoverati con gravi ustioni rimediate mentre prestavano soccorsi. Si tratta dell’ispettore Ciro Cavataio, di 61 anni, di Cinisi che vive a Partinico e che ha ustioni nel 40% del corpo di secondo e terzo grado. Il secondo forestale ferito è Rosario Tiversia, di 52 anni, rimasto ustionato a Bagheria nel corso di un incendio questa mattina. Ha ustioni di primo e secondo grado. «Le loro condizioni sono serie e sono tenuti sotto stretta osservazione – dice il primario del centro grandi ustioni del Civico Enzo Guzzetta – Abbiamo fatto di tutto al momento per salvarli. Sono arrivati entrambi in serie condizioni. Nelle prossime 48 ore valuteremo le loro condizioni. Al momento la prognosi è riservata».
Gli interventi dei vigili del fuoco: ecco dove
Il report pomeridiano dei vigili dei fuoco fornisce una idea di massima della giornata infernale vissuta oggi in Sicilia a causa delle fiamme che hanno distrutto o lambito case, rendendo necessarie evacuazioni come nella frazione acese di San Nicolò.
In tutta la regione, da ieri alle 17 di oggi, sono stati effettuati oltre 400 interventi di soccorso, circa 150 sono in atto e poco meno di 300 sono in coda. Complessivamente, sul campo, stanno lavorando 118 squadre di Vigili del Fuoco, di cui 16 squadre di Vigili del Fuoco Aib, in convenzione con la Regione Siciliana.
A Palermo sono stati coinvolti dalle fiamme capannoni commerciali con auto ed elettrodomestici e interessati anche l’ospedale Cervello e la centrale elettrica di Terna. Continua, inoltre, anche l’incendio nella discarica di Bellolampo. Un gruppo di cittadini, armato di secchi e pompe da giardino, ha spento un rogo scoppiato nel quartiere palermitano di Cruillas dentro una vecchia fabbrica di cemento. Per entrare hanno sfondare il cancello. La fabbrica, bene confiscato a imprenditori mafiosi, era abbandonata da anni. Le fiamme dunque hanno facilmente divorato sterpaglie e rifiuti. “Il rogo era scoppiato vicino alle case – dice Sergio Lima, che era sul posto insieme ai consiglieri comunali Di Gangi e Giaconia – e siamo dovuti intervenire. Abbiamo visto scene terribili”. I vigili del fuoco sono intervenuti poi per spegnere l’incendio che ha coinvolto la chiesa di Santa Maria di Gesù, a Palermo, che ha riportato ingenti danni. Il tetto della chiesa, che custodisce le spoglie di Benedetto il Moro (messe in salvo), non c’è più; tutte le pareti sono annerite, molti quadri sono andati distrutti , così come la statua dell’altare.
A Catania ci sono oltre 100 interventi in coda, con 18 squadre impegnate sul campo. Coinvolte le zone pedemontane di Valverde, Zafferana Etnea, Pedara, Tarderia, Nicolosi. Tra Riposto e Acireale è stato evacuato un resort e due vivai sono stati interessati dalle fiamme. Apprensione anche per la Timpa di Acireale che non è stata risparmiata dal fuoco in più parti, con la preoccupazione che gli incendi potessero propagarsi fino alle frazioni marine di Santa Maria La Scala, Stazzo e Santa Tecla.
Nel quartiere di San Giovanni Galermo, la parte nord di Catania, diverse abitazioni sono state direttamente minacciate dalle fiamme.
Paura anche lungo l’A18 invasa da fiamme e fumo e lungo la quale è stato necessario chiudere un tratto tra San Gregorio e Acireale.
A Messina, la zona attualmente più colpita è la parte Nord tirrenica, in particolare S. Stefano di Camastra, Patti, Villa Franca, fino a Taormina. In quest’ultima città un incendio sta interessando i terreni ai lati della Strada statale 185, nella frazione Trappitello quasi al confine con Gaggi.
L’Anas, intervenuta sul posto insieme alle Forze dell’ordine e alla Protezione civile, ha chiuso la strada dal km 64,600 al km 64,800 in entrambi i sensi di marcia in corrispondenza del deposito dei rifiuti della Tekra, colpito dal rogo.
Da ieri è stato convocato il Centro di Coordinamento Soccorsi (C.C.S.) in Prefettura. Le situazioni più critiche, nel Messinese, sono quelle di Torre Faro e Oliveri. In quest’ultimo Comune lo scenario è apocalittico. Le fiamme si propagate dalla zona collinare fino al centro abitato. Il sindaco Francesco Iarrera ha deciso di evacuare tutte le abitazioni in via prudenziale di Garibaldi, le case popolari, la via Stazione e la via De Gasperi. E’ stata chiusa la strada statale in direzione Tindari al bivio di via Garibaldi, sia in direzione di andata sia di ritorno.
Un rogo, in serata, ha danneggiato l’area di servizio Eni di Tindari, sulla autostrada Palermo- Messina (A-20). L’incendio ha distrutto l’area ristoro e l’intervento dei vigili del fuoco ha consentito di scongiurare il peggio, mettendo in sicurezza le pompe di rifornimento del carburante.
A Trapani, l’area più interessata rimane quella di Segesta e San Vito lo Capo. Oltre 70 interventi effettuati da ieri sera. Da ieri è stato convocato il Centro di Coordinamento Soccorsi (C.C.S.) in Prefettura. Le fiamme hanno lambito il tempio ellenico di Segesta (Tp), il punto di ristoro e la zona souvenir del parco archeologico sono andati in fumo; 28 turisti sono fuggiti dal villaggio di Calampiso a San Vito Lo Capo (Tp), avvolto da un grosso rogo e sono stati soccorsi con dei gommoni privati e poi portati in salvo dalle motovedette della capitaneria di porto.
Situazione critica a Pantelleria, dove si sono verificate delle avarie ai mezzi impiegati per il supporto aereo e si sta provvedendo a chiudere temporaneamente l’aeroporto per poter impiegare i mezzi aeroportuali Vvf per lo spegnimento degli incendi.
A Caltanissetta, tutte le squadre in servizio sono impegnate e un vasto incendio che si sta sviluppando nel Gelese.
A Siracusa, molteplici criticità su più fronti con difficoltà di intervento del supporto aereo per il forte vento. Ci sono 14 interventi in atto e 11 in coda, con 11 squadre di vigili del fuoco sul campo.
Un vasto incendio è divampato a Targia, nella zona nord di Siracusa, e un altro nel quartiere Epipoli. Le fiamme sono spinte dalle alte temperature e dalle folate di vento caldo. Intere zone della città sono isolate per mancanza di energia elettrica. A Epipoli è stata disposta l’evacuazione degli ospiti e del personale di un hotel. Alcune case, nella stessa zona, in via Monte Bianco, sono state minacciate dai roghi. Si è alzata una densa colonna di fumo nero. Momenti di panico quando un incendio ha arrecato danni a una rivendita di auto usate e una pizzeria confinante. Il fuoco ha minacciato anche un distributore di benzina. In azione la polizia municipale, i volontari della Protezione civile, e i vigili del fuoco.In mattinata altri incendi, tra Solarino e Floridia, in un’area a ridosso di un impianto sportivo.Diversi roghi anche attorno alla zona industriale, per ragioni di sicurezza è stata disposta la chiusura temporanea degli svincoli autostradali, tra Siracusa e Catania, verso i comuni limitrofi. Al lavoro squadre della forestale, dei vigili del fuoco e della Protezione civile. Stamani è stata disposta l’evacuazione dell’area commerciale di Città Giardino e delle abitazioni della zona. Sgomberato anche il parco acquatico che si trova in contrada Spalla, nel territorio di Melilli.
A Ragusa, 12 interventi effettuati e 8 incorso, 9 squadre sul campo. A Enna nove squadre impegnate sul campo e, in particolare, in una vetreria-falegnameria a Villarosa.Ad Agrigento dieci interventi in atto e 5 in coda.
In questa giornata, definita da più parti un'”Apocalypse Now”, vigili del fuoco, forestali, protezione civile e carabinieri ce l’hanno messa tutta, nonostante mezzi insufficienti per la portata dell’emergenza. Nel Palermitano si sono visti carabinieri che hanno cercato di spegnere incendi con i secchielli, mentre per il Comando provinciale dei vigili del fuoco di Catania, è stato necessario richiedere un presidio di sicurezza delle Forze dell’Ordine nella sede del Comando, che è stata raggiunta da tanti utenti per chiedere aiuto a voce dal momento che non erano riusciti a contattare il 112, il Numero Unico di Emergenza.
Il presidente della Regione siciliana, Renato Schifani, ha chiesto aiuto alla Protezione civile nazionale che ha inviato squadre di supporto. I parlamentari di FdI di Camera e Senato, così come Schifani, hanno sollecitato al governo Meloni lo stato di emergenza per la Sicilia.
Il ministro della Protezione civile e del Mare Nello Musumeci ha invece dichiarato: “Rivolgo un appello a Bruxelles, ma lo formalizzeremo nella giornata di domani: la flotta dei Canadair è assolutamente insufficiente. Non possiamo ogni volta mendicare l’invio di un velivolo anfibio, abbiamo bisogno di potenziare la flotta europea”. Riguardo all’emergenza incendi, Musumeci ha anche sottolineato: “In alcune parti della Sicilia sarebbero stati trovati inneschi e ciò potrebbe essere attribuito a incendi di origine dolosa: non sarebbe la prima volta e non solo in Sicilia, ma serve anche un nuovo concetto di manutenzione”COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA