Violenza sulle donne
Perseguita donna agrigentina per anni, stalker torna in carcere
L'uomo, un 28enne, era tornato libero dopo essere stato considerato incapace di intendere e di volere. La vittima aveva lanciato l'allarme sulle continue minacce che continuava a ricevere
Prima il divieto di avvicinamento alla persona offesa e il divieto di comunicare con la vittima e applicazione del braccialetto elettronico. Poi l’aggravamento della misura cautelare. Lo ha disposto il gip del tribunale di Agrigento dopo la tempestiva richiesta della Procura, con a capo il reggente Salvatore Vella, a carico di S. R., indagato per atti persecutori in danno di una donna agrigentina, titolare di un locale, che da anni viene perseguitata e minacciata dall’uomo e che di recente è stato prosciolto e scarcerato per vizio di mente. La misura è stata già eseguita dai poliziotti della sezione Volanti della Questura. E qualora dovesse venire violata, l’uomo tornerà in carcere. Da 8 anni è vittima di «violenze psicologiche e morali, nonché di danni – aveva scritto, giovedì scorso, la stessa agrigentina sui social – . Dopo 3 anni di carcere preventivo, innumerevoli provvedimenti restrittivi e tante, ma davvero così tante vicende sconcertanti, il mio stalker è stato assolto per incapacità di intendere e di volere e quindi è libero. Libero di dedicarsi a questa nuova attività: quella di rubare le mie foto, aprire profili falsi e chiedere il contatto alle persone vicine a me». La donna, con il post, metteva in guardia tutti i suoi conoscenti affinché non accettassero l’amicizia di chi eventualmente la chiede con il suo nome e il suo volto. «E’ libero di continuare anche, naturalmente, a fare quello che faceva prima, tempestarmi cioè di chiamate, messaggi e minacce. E questo perché il tribunale della libertà ha cancellato anche gli ultimi provvedimenti emanati a seguito delle minacce». A difesa dell’agrigentina si era subito messa anche la Caritas Diocesana di Agrigento di cui la giovane è volontaria.
L’indagato è stato quindi portato in carcere, al «Pasquale Di Lorenzo» di contrada Petrusa ad Agrigento. Su richiesta della Procura è stata aggravata la misura cautelare. «Dopo 3 anni di carcere preventivo, il mio stalker è stato assolto per incapacità di intendere e di volere e quindi è libero – aveva scritto la donna sui social -. Libero di continuare a fare quello che faceva prima, tempestarmi cioè di chiamate, messaggi e minacce». La ragazza, sconcertata per quanto accadutole, aveva aggiunto: «Lui ormai in carcere non potrà più andare. È incapace di intendere e volere. Ah, tranne se mi uccidesse, ovviamente. Lì ci sarebbe un reato diverso e quindi sarebbe processabile».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA