Catania
Scandalo sanità, chiesto giudizio per 16 e Campagna verso il patteggiamento
Il 7 settembre anche Antonio Scavone e Ruggero Razza dovranno presentarsi davanti al gup.
Hanno fatto ricorso a una sub delega urgente ai carabinieri visti i tempi stretti in cui si terrà l’udienza preliminare. Si apre con molto anticipo rispetto alle previsioni degli addetti ai lavori (e anche dei protagonisti) il secondo step giudiziario dell’inchiesta che a fine aprile ha portato uno scandalo nel mondo della sanità che da Catania ha anche lambito Palermo. La pm Alessandra Tasciotti ha chiesto il rinvio a giudizio per i 16 imputati coinvolti nell’operazione dei carabinieri – denominata Pns come l’acronimo dei progetti “incriminati” – che ha scoperchiato una serie di corruzioni e turbative d’asta volti a “piazzare” i candidati segnalati o raccomandati (anche dal politico di turno) negli incarichi previsti dai bandi sanitari attivati al Garibaldi e al Policlinico.
Campagna verso patteggiamento
Manca dall’elenco il dentista Ezio Campagna, ritenuto uno dei registi del sistema illecito assieme ad Aldo Missale, che attraverso i suoi legali (professore Giovanni Grasso e l’avvocato Pietro Ivan Maravigna) ha presentato istanza di patteggiamento al gip con il parere favorevole del pm. La decisione potrebbe arrivare nell’udienza fissata per il 2 ottobre. Per la cronaca l’odontoiatra è a piede libero.
L’udienza preliminare: i nomi dei 16 imputati
Il 7 settembre invece dovranno presentarsi davanti al gup Carlo Cannella solo in sedici: il cardiologo ed ex assessore comunale Pippo Arcidiacono (che si è visto da poco rigettare una richiesta di scarcerazione), il medico Alberto Bianchi, Paola Campagna, Filippo Di Piazza, Giuseppe Di Rosa, Sebastiano Ferlito, Calogero Grillo, Ignazio La Mantia, Rosaria Leonardi, Aldo Missale, Eugenio Pedullà, Ernesto Guido Rapisarda, Daniele Sorelli e gli ex assessori Ruggero Razza e Antonio Scavone.
Nelle 14 pagine della richiesta di rinvio a giudizio firmata dal sostituto procuratore Tasciotti il 12 luglio 2023 sono annotati i vari capi d’imputazione che hanno portato a una misura interdittiva a carico di Razza, che ha ricoperto nella giunta Musumeci proprio il ruolo di guida della sanità siciliana. La sospensione è arrivata anche all’autonomista Scavone (già in pensione nel suo ruolo di medico).
Il memoriale di Missale
In queste settimane alla procura è arrivata una poderosa memoria difensiva da parte di Aldo Missale, difeso dagli avvocati Piergiuseppe ed Eugenio De Luca. Il direttore amministrativo (ai domiciliari) dell’Ordine dei Medici è finito nel calderone dello scandalo giudiziario anche per il concorso che lo ha visto arrivare vincitore per il ruolo che ricopriva fino all’arresto.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA