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Regione, Schifani regola i conti: tolta a Marco Falcone la delega sulla Programmazione dei fondi Ue e del Pnrr

I rapporti tesissimi soprattutto dopo la nomina della Giunta Trantino a Catania

Di Redazione |

Tensione altissima nella Giunta del Governo siciliano soprattutto tra il presidente Renato Schifani e l’assessore all’Economia Marco Falcone esponente peraltro anche lui di Forza Italia.

Poco dopo pranzo è infatti stata diffusa da Palazzo d’Orléans una nota in cui si spiega che Renato Schifani ha assunto la delega della Programmazione che fino a ieri era stata affidata a Falcone. Il tutto alla vigili della definizione della destinazione dei fondi Ue 2021/2027.

“Alla vigilia della definizione della nuova programmazione relativa ai Fondi comunitari 2021/27 e alle risorse del Pnrr, e sulla spinta di una conseguente richiesta dei partiti di maggioranza, il presidente della Regione, Renato Schifani, ha riassunto la delega della Programmazione, assegnata a novembre all’assessore all’Economia” recita una nota della Presidenza della Regione. «Ringrazio l’assessore Marco Falcone – dice poi il governatore – per l’impegno profuso e l’ottimo lavoro svolto in questi primi mesi di avvio della legislatura». In realtà la decisione è ben lontana dall’essere una mera questione di deleghe. Del resto lo stesso Schifani aveva promesso che i conti su alcuni contrasti sorti durante le amministrative sarebbero stati saldati dopo i ballottaggi. E che i rapporti tra il presidente e il suo assessore all’Economia non fossero più così di “reciproca stima” per usare un eufemismo era diventato chiaro già con le nomine degli assessori nella Giunta Trantino. Schifani ha infatti imposto, al posto di Marcello Caruso che era assessore segnaposto in attesa dell’elezione, Salvo Tomarchio. Una scelta ha saldato ancora di più l’asse tra Renato Schifani e Nicola D’Agostino in funzione essenzialmente anti Falcone. Ma del resto tra Schifani e Falcone i contrasti erano sorti anche durante il dibattito sulla Finanziaria, con l’assessore accusato non sono delle eccessive aperture alla minoranza ma anche delle innumerevoli norme bocciate del documento finanziario della Regione fino alle decisioni del presidente su Sac e sulle Camere di commercio che lo stesso Falcone aveva contestato pubblicamente.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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