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Catania, nuovo Codice della Crisi: magistrati e professionisti analizzano gli aspetti del diritto societario

Di Redazione |

Accettare la sfida del diritto societario e delle novità introdotte dal nuovo Codice della Crisi d’Impresa, facendo fronte comune per individuare soluzioni efficaci alle criticità riscontrate in fase di applicazione. Magistrati, commercialisti e avvocati si siedono allo stesso tavolo in una due giorni ricca di contenuti e dal titolo “Il nuovo diritto societario della crisi”, organizzata dall’Osservatorio sulla Crisi d’Impresa, dagli Avvocati di Catania, dai Dottori Commercialisti e dagli Esperti Contabili etnei, dalla Scuola di Alta Formazione Sicilia e dall’Università di Catania. Quest’ultimo soggetto ospitante nell’aula magna del Monastero dei Benedettini.

Il convegno, giunto ormai alla quarta tappa etnea e di respiro nazionale, «è conferma della proficua attività propositiva dei professionisti del nostro territorio – commenta il presidente della Corte di Appello di Catania Filippo Pennisi – che in poco tempo hanno composto un osservatorio per analizzare una riforma dalle mille sfaccettature. Tante, infatti, le novità in linea con le nuove esigenze economiche e sociali, superando l’impostazione rigida legge fallimentare del ’42». Tra gli elementi rivoluzionari l’introduzione della fase intermedia di salvataggio delle imprese in difficoltà, al fine di garantire la continuità aziendale. «Argomenti di difficile lettura – sottolinea il presidente del Tribunale di Catania Francesco Mannino – in cui dalle reciproche esperienze professionali possono derivare diverse chiavi di lettura e soluzioni. Una vera e propria alleanza di “cervelli”, che dimostra la grande capacità della scuola catanese di saper cogliere le occasioni».

Nella prima giornata (9 giugno) focus sulla governance aziendale e degli enti associativi, sia nella fase “in bonis”, sia in quella di crisi. Tematica vicina al mondo dei Commercialisti, «chiamati ad analizzare gli assetti organizzativi societari, la parte operativa e quella di gestione nella fase di declino dell’impresa – commenta il presidente dell’Ordine dei Commercialisti e degli Esperti Contabili di Catania Salvatore Virgillito – affrontare in modo sinergico l’argomento rappresenta per noi un importante momento di formazione, indispensabile per la crescita professionale e per essere competitivi». «Le giornate in programma – aggiunge il presidente della categoria etnea Antonino Di Stefano – consentiranno di approfondire gli aspetti legati alla responsabilità degli amministratori, agli organi di vigilanza e alle modalità operative in fase di pre-crisi». Altro tema al centro del dibattito e della seconda sessione quello relativo agli organi di amministrazione e di controllo nella regolazione della crisi e nella liquidazione giudiziale. Nel terzo e nel quarto blocco, in programma giorno 10, protagonisti la crisi del gruppo societario e il diritto societario e della crisi, relativamente agli enti e agli imprenditori collettivi.

Come ribadito a più riprese, il Codice della Crisi d’impresa continuerà a tenere banco e sarà oggetto di discussione di numerosi convegni. «Confronti che consentiranno di elaborare, rielaborare e aprire nuovi orizzonti su temi importanti, già oggetto di studio nel mondo accademico – spiega Francesca Longo, prorettrice UniCT – un’occasione per rafforzare ulteriormente il legame tra didattica e universo professionale». Concetto ribadito dall’intervento del professore di Giurisprudenza UniCT Aurelio Mirone: «L’accademia è un luogo aperto al dibattito tra coloro che hanno a cuore la legge. L’evento di oggi muove certamente in questa direzione».

Dopo l’introduzione di Massimo Ferro – presidente della Corte di Cassazione – tanti gli interventi. Nella prima sessione, moderata da Pierpaolo Sanfilippo, spazio alle relazioni di Giorgio Sangiorgio (commercialista dell’Ordine di Catania) ed Enrico Ginevra (professione dell’Università di Bergamo). Nel secondo blocco – curato dall’avvocato dell’Ordine etneo Marcello Marina – le analisi di Giuseppe Spadaro e di Maurizio Sciuto (professore dell’Università di Macerata). A coordinare la terza sessione il giudice del Tribunale di Roma Guido Romano, introducendo le osservazioni di Giuliana Scognamiglio (professoressa de “La Sapienza” di Roma). A moderare l’ultima parte il consigliere della Corte d’Appello di Messina Giuseppe Minutoli: gli interventi quelli di Carlotta Pittaluga (giudice delegato del Tribunale di Torino) e di Federico Maida (giudice delegato del Tribunale di Siracusa).COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA