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F1: Miami; Hamilton con casco arcobaleno contro De Santis

Pluricampione mondo a governatore 'io sto con comunità Lgbtq'

Di Redazione |

MIAMI, 05 MAG – Ancora una volta Lewis Hamilton è in prima fila nella lotta per i diritti civili e per l’uguaglianza e, mentre si accinge a disputare le prove libere e poi quelle ufficiali della gara e, domenica, il Gp di Miami, ancora una volta parla di politica. Questa volta l’obiettivo delle critiche del 7 volte campione del mondo di F1 è il il governatore della Florida, il repubblicano Ron De Santis, il quale ha fatto approvare nel suo stato la legge ribattezzata da chi lo critica “Don’t Say Gay Law”, perché vieta di discutere a scuola della sessualità e dell’identità di genere con i bambini più piccoli. “Ho letto e sentito alcune decisioni prese dal governatore e non sono d’accordo e non le sostengo – le parole di Hamilton riferite dalla Bbc -. Ma io continuo a stare dalla parte della comunità Lgbtq, e spero che continui a spingere. Così mentre sono qui, continuerò a sostenere la comunità anche solo per il fatto di esserci”. Ecco allora che il britannico della Mercedes ha deciso di correre con un casco con i colori dell’arcobaleno, lo stesso che ha già utilizzato in Arabia Saudita, in quel caso per protestare per l’arretratezza dal punto di vista dei diritti umani nel regno saudita. “Questo fine settimana indosserò la bandiera arcobaleno sul casco – ha spiegato Hamilton -. Non c’è differenza rispetto a quando eravamo in Arabia Saudita, e voglio continuare a sostenere la comunità Lgbtq di qui, e far sapere che sono al loro fianco, e spero che continuino a lottare contro questo fenomeno. Non sono gli abitanti di Miami a prendere queste decisioni, ma le persone al governo e questo è il problema. E finché sarò qui io continuerò a lottare”. Non è certo la prima volta che Hamilton esprime le proprie idee politiche e a favore dei diritti civili e contro ogni forma di discriminazione. Per questo ha più volte manifestato, anche in pista, a favore del movimento ‘Black Lives Matter’ arrivando a far colorare interamente di nero le vetture Mercedes che erano ‘argentate’, mentre in Ungheria si è schierato apertamente contro le leggi anti-gay del governo Orbàn.

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