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ChatGpt torna disponibile in Italia: «Chiariti i dubbi del Garante della privacy»

Di Michele Cassano |

«Sono felice di essere tornato!». Ha risposto così ChatGpt ai primi utenti che hanno avuto nuovamente accesso al servizio. La piattaforma è tornata disponibile in Italia circa un mese dopo lo stop temporaneo deciso dal Garante per la Privacy che aveva bloccato il trattamento dei dati a causa del mancato rispetto della normativa in materia. A pochi giorni dal termine ultimo del 30 aprile fissato dall’Autorità, OpenAI, la società statunitense che ha sviluppato e gestisce la piattaforma, dopo una trattativa ha ottemperato alle richieste e riaperto il servizio.

«ChatGpt è di nuovo disponibile per gli utenti in Italia – ha annunciato l’azienda -. Siamo entusiasti di accoglierli di nuovo e rimaniamo impegnati a proteggere la loro privacy. Abbiamo incontrato o chiarito le questioni sollevate dal Garante».

L’Autorità aveva annunciato il 31 marzo scorso l’avvio di un’istruttoria, dopo aver rilevato, tra l’altro, la mancanza di una informativa agli utenti e a tutti gli interessati i cui dati venivano raccolti da OpenAI, ma soprattutto l’assenza di una base giuridica per giustificare la raccolta e la conservazione massiccia di dati personali. Poi l’11 aprile aveva inviato una serie di prescrizioni all’azienda.

Ora – spiega il Garante – la società ha messo a disposizione degli utenti europei e in alcuni casi anche extra-europei, oltre che di tutte le persone interessate, una serie di informazioni aggiuntive e ha modificato e chiarito alcuni punti e riconosciuto soluzioni accessibili per l’esercizio dei loro diritti. In particolare ha riconosciuto a tutte le persone che vivono in Europa il diritto di opporsi a che i loro dati personali siano trattati per l’addestramento degli algoritmi e ha previsto per gli interessati la possibilità di far cancellare le informazioni ritenute errate dichiarandosi, allo stato, tecnicamente impossibilitata a correggere gli errori.

Previste anche misure a tutela dei minori. Gli utenti dovranno, infatti, dichiarare di essere maggiorenni o ultratredicenni e, in questo caso, di avere il consenso dei genitori. Il Garante, che proseguirà nell’attività istruttoria avviata nei confronti di OpenAI, auspica ora che la società statunitense implementi anche un sistema di verifica dell’età e realizzi una campagna di comunicazione per informare gli italiani della possibilità di opporsi all’utilizzo dei propri dati personali ai fini dell’addestramento degli algoritmi.Dopo il provvedimento del Garante italiano, ChatGpt era finita sotto la lente anche delle altre autorità europee, tanto che il Comitato europeo per la protezione dei dati aveva deciso di creare una task force, principalmente per armonizzare l’approccio nei confronti della piattaforma.

Il tema è anche in discussione al Parlamento europeo che ha trovato l’accordo per l’implementazione di norme più severe nei confronti dei software di intelligenza artificiale, che saranno messe in votazione in commissione l’11 maggio. OpenAI, di fronte a questi interventi, ha mostrato, comunque, un atteggiamento dialogante, decidendo prima di rilasciare un aggiornamento di ChatGpt per consentire agli utenti di disattivare la cronologia delle chat e ora di venire incontro alle richieste del Garante italiano.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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