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Salute: ‘ha discriminato diabetica’, confermata condanna a Rete ferroviaria

'Le avevano detto che non era idonea a fare la capostazione', soddisfazione associazioni pazienti per sentenza appello

Di Redazione |

Milano, 27 apr. (Adnkronos Salute) – “Le avevano detto che non era idonea a fare la capostazione perché diabetica”. Allora “Chiara si era rivolta al giudice contro la decisione di Rfi-Rete ferroviaria italiana, società che gestisce le infrastrutture ferroviarie. Poco più di un anno fa Rfi e Inps, che aveva dichiarato l’inidoneità, erano state condannate a ritirare l’atto e rifondere la ricorrente, per condotta di natura discriminatoria”. E in questi giorni, “con sentenza 90/2023, il 24 aprile la Corte d’appello di Genova ha confermato il giudizio di primo grado”. Lo riferisce la Fand-Associazione italiana diabetici, esprimendo soddisfazione. “La Corte – sottolinea in una nota – ha indicato che anche una persona con diabete tipo 1, in condizioni di controllo ottimale della malattia, gestita con idonei dispositivi medici che sostanzialmente annullano il rischio di ipoglicemia, ha diritto a svolgere ruoli delicati come quello di capostazione”. “La sentenza è un risultato fondamentale, frutto della determinazione e soprattutto della sinergia e piena collaborazione tra pazienti, medici, e associazioni – dichiara Emilio Augusto Benini, presidente Fand – Certifica che una persona con diabete, anche se indossa un microinfusore di insulina o deve ogni tanto controllarsi la glicemia, non è di certo impedita nello svolgimento al meglio del proprio lavoro, anche il più complesso”. Per l’avvocato e consigliere nazionale Fand Michele Nannei, che coadiuvato dalla collega Tiziana Blengino ha assistito Chiara, iscritta a Fdg-Federazione nazionale diabete giovanile, federata Fand, “siamo di fronte a un passaggio storico per le persone con diabete di tipo 1. Il messaggio è chiaro: se la persona si cura con attenzione e ha accesso alla più recente tecnologia disponibile, l’accesso ai posti di lavoro non può essere limitato o, peggio ancora, precluso”. “La sentenza di appello apre nuovi scenari sulla valutazione di idoneità all’assunzione per i diabetici – afferma Giuseppe Boriello, Presidente Fdg – Certifica finalmente che chi si avvale delle più recenti tecnologie non ha alcun impedimento a svolgere qualsiasi attività lavorativa. Un grazie enorme all’avvocato Nannei e al nostro diabetologo di riferimento, Nicola Minuto, per il loro impegno, per averci creduto e accompagnato in questo tortuoso cammino”.

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