INFRASTRUTTURE
Ponte, il Mit risponde agli scettici: «I fondi ci sono e saranno stanziati nella legge di bilancio»
Il ministero ha precisato che il Def è un documento di programmazione, non di stanziamento di risorse,
È ovvio che manchi la copertura per il Ponte sullo Stretto: sarà reperita con la legge di bilancio, come sempre avviene per tutte le grandi opere inserite nella programmazione infrastrutturale del Def. Così fonti Mit, spiegando che il Def è un documento di programmazione, non di stanziamento di risorse, facendo anche presente che non c’è ancora nemmeno la società ad hoc.
E’ la precisazione che il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha fatto pochi minuti fa dopo che si era diffusa la notizia che un allegato al Def (il Documento di economia e finanza) redatto dal governo chiariva che «ad oggi non esistono coperture finanziarie disponibili a legislazione vigente».
L’allegato aveva dato fiato alle trombe degli scettici, primo fra tutti Angelo Bonelli, co-portavoce nazionale di Europa Verde e deputato di Alleanza Verdi-Sinistra. «Il Def certifica che non ci sono soldi per realizzare il ponte sullo stretto di Messina e stima che il costo per la realizzazione del ponte e opere complementari sarà di oltre 14,6 mld di euro – aveva detto -. A parte che è una vera e propria follia. Siamo di fronte ad una vera e propria truffa politica e mediatica di chi parla – al solo scopo di fare propaganda – di realizzare un ponte senza avere i soldi per finanziarlo, e nel decreto mette 340 mln di euro per finanziare concessione e studi di progettazione.»
«Un ponte che non regge, anche dal punto di vista ingegneristico, considerato che non esiste al mondo un’opera a campata unica con ferrovia lungo 3,3 km. 14,6 mld che rischieranno di diventare 20 mld, sottraendo risorse al ritardo infrastrutturale ed al trasporto ferroviario. Tra l’altro 10 giorni fa Salvini parlava di 10 mld oggi 14,6, si tratta della sua solita propaganda. Ma il Governo Meloni deve smetterla di fare propaganda e si metta a governare seriamente, cominciando a ritirare il decreto sul ponte e destinando le risorse al sud», ha concluso.
In realtà proprio oggi il Consiglio nazionale ingegneri, che rappresenta oltre 240mila ingegneri iscritti, ha detto che «abbiamo conoscenze, competenze e tecnologie che consentono la sua realizzazione. Per questo come Cni abbiamo dato vita ad uno specifico Gruppo di lavoro sul Ponte di Messina al quale partecipano i più importanti esperti italiani in materia», ha detto Edoardo Cosenza, consigliere Cni, in occasione dell’audizione avvenuta oggi presso le commissioni riunite VIII e IX della Camera avente come tema la realizzazione del Ponte sullo Stretto di Messina.
“La realizzazione del Ponte -ha proseguito Cosenza- deve correre in parallelo con l’implementazione delle strutture ferroviarie e stradali nella logica dello sviluppo integrato delle infrastrutture. In questo senso, l’opera rappresenterà senza dubbio una leva importante per lo sviluppo delle regioni interessate e del Paese”.
“Il progetto approvato nel 2011 rappresenta un’ottima base di partenza”, ha poi aggiunto Cosenza. “Naturalmente è necessario aggiornarlo sulla base della disponibilità di nuovi materiali innovativi e di più raffinate sperimentazioni numeriche da applicare, ad esempio, per la risoluzione del problema principale che è quello del vento. Ma ripeto, il progetto del 2011 di ponte a campata unica è il punto dal quale dobbiamo partire. Si tratta di una grande sfida che possiamo vincere con un grado di affidabilità molto alto”, ha concluso.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA