Enna
Il geopark polarizzatore di turismo
Costituiti tre Consorzi per raccontare l’entroterra e i suoi tesori partendo dall'agroalimentare. Al centro del progetto le “esperienze” e la relazione diretta con produttori e artigiani
Una città che vuole scrollarsi di dosso il marchio di “Cenerentola” del turismo facendo pesare il valore del suo geopark “Rocca di Cerere” inserito nel 2015 dall’Unesco nella rete dei geoparchi mondiali.Enna ha messo a punto un piano strutturato per attrarre i flussi turistici, una proposta che aggrega patrimonio geologico, archeologico, culturale, ambientale, esperienze agroalimentari, dell’artigianato, delle comunità. Per questo sono stati creati tre Consorzi, “Together”, (per il turismo), “Esporti” (per il food) e “Sapori di Demetra” (per la commercializzazione dei prodotti identitari).
Catalizzatore di questo progetto che, almeno sulla carta, si preannuncia come rivoluzionario è il Geopark Rocca di Cerere che ha trovato nel Gal omonimo e nella Cna di Enna, le braccia operative. Obiettivo: superare le fragilità di un territorio che avrebbe grandi potenzialità, ma non riesce a metterle a sistema nel settore turistico. Basti pensare a un dato su tutti. Ogni anno i mosaici romani della Villa del Casale (a Piazza Armerina) attirano 350mila turisti (dato 2019), ma di questi solo 130mila si “avventurano” a visitare anche il resto della provincia, capoluogo compreso, con una permanenza media di 1,8 giorni. Troppo poco per un territorio che ha fame di sviluppo sotto tutti i punti di vista.
Ecco, allora l’iniziativa della Cna (Confederazione nazionale artigiani) che si è fatta calamìta di trentotto attività produttive, ricettive, artigianali, con l’obiettivo di stravolgere il metodo dell’accoglienza turistica in città (e anche nei comuni di Assoro, Calascibetta, Enna, Regalbuto). Altre aziende selezionate (secondo criteri specifici uno su tutti la sostenibilità ambientale) sono in procinto di far parte del progetto e si parla, complessivamente, di una sessantina di aziende.
Il primo passo di questo percorso ambizioso, basato fondamentalmente sul patrimonio agroalimentare è stato presentato nei giorni scorsi a Enna con gli attori della filiera, dai promotori ai partner di rete, dalle istituzioni pubbliche (Comune di Enna in primis) ai rappresentanti di categoria, ai singoli produttori.Al centro del progetto ci saranno le “esperienze” legate alla tradizione, alla geologia, all’architettura, all’artigianato alla cultura agroalimentare con i prodotti non più “tipici” ma “identitari” (il cambio di paradigma è determinante) del territorio. Geopark e Gal Rocca di Cerere firmeranno dei pacchetti turistici con queste caratteristiche (dopo Pasqua dovrebbe essere attivo un portale dove poter prenotare) con l’obiettivo di “vendere” l’autenticità di un territorio che – rispetto al resto della Sicilia – può ancora vantare realtà produttivo-artigianali “vere” ancora legate ad una ruralità praticamente intatta.
Il progetto si basa su tre bandi per complessivi 600mila euro, da fondi europei destinati ai Gal per lo sviluppo della ruralità e raggruppa, al momento, 19 aziende agricole e agroalimentari, 3 aziende artigiane, 7 ricettive, 5 della ristorazione e 4 di servizi.«Questo progetto ha due direttrici chiave – ha spiegato Filippo Scivoli, presidente di Cna Enna -, da un lato si mette al centro il valore del territorio e tutto quello che in esso è contenuto, dall’altro ci sono 60 aziende che hanno deciso per la prima volta di mettersi assieme per raccontare un territorio non solo a parole ma anche con le sensazioni suscitate nei visitatori da quello che producono».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA