dossier medicina
Tumore della laringe: Cannizzaro primo in Sicilia
Otorinolaringoiatria: Report della Rete oncologica pazienti Italia “Dove mi curo?” presentato al ministero della Salute
Alla Divisione di Otorinolaringoiatria dell’Ospedale Cannizzaro di Catania l’ultimo riconoscimento, in ordine di tempo, è arrivato dalla Rete Oncologica Pazienti Italia (Ropi), che ha messo a punto una mappa utile ai pazienti e ai loro cari per orientarsi tra le strutture sanitarie in caso di necessità di interventi di chirurgia oncologica, individuando quelli con i più alti volumi di attività. Si chiama “Dove mi curo?”, è stata presentata al ministero della Salute ed è frutto dell’elaborazione dei dati del Programma Nazionale Esiti 2022 di Agenas riferiti a 17 patologie.Volume di attività indicatore di affidabilitàNel dossier presentato dalla rete delle associazioni di pazienti oncologici, la struttura complessa di Otorinolaringoiatria dell’Azienda Ospedaliera Cannizzaro è di gran lunga la prima in Sicilia nel trattamento chirurgico del tumore maligno della laringe: nell’anno di riferimento, sono stati totalizzati 93 interventi. Il doppio di quelli effettuati dal secondo centro siciliano (47), cui seguono altri quattro centri presi in considerazione in base al numero di interventi (fino a 27, la soglia minima è di 20).Il lavoro della ROPI, infatti, si fonda sui dati della letteratura scientifica che confermano una forte associazione tra più alti volumi di attività chirurgica e migliori esiti delle cure oncologiche.Come è stato sottolineato nel corso della presentazione (alla quale sono intervenuti il ministro della Salute Orazio Schillaci, il direttore generale di Agenas Domenico Mantoan, il Presidente della Società Italiana di Chirurgia Massimo Carlini e quello della Società Italiana di Chirurgia Oncologica Franco Roviello), in Italia, nonostante il miglioramento negli ultimi anni, più di un intervento di chirurgia oncologica su 4 è eseguito in strutture che non raggiungono i cosiddetti “volumi soglia”, nelle quali cioè il bisturi viene utilizzato un numero troppo basso di volte.Il numero di interventi di chirurgia oncologica rappresenta, infatti, uno degli indicatori di affidabilità delle strutture sanitarie. La scelta del luogo di cura può quindi fare la differenza nel trattamento dei tumori.Sotto questo profilo, la Divisione di Otorinolaringoiatria dell’Ospedale Cannizzaro, diretta dal dott. Vincenzo Saita, è punto di riferimento in Italia per le patologie della laringe.Performance riconosciuta da AgenasD’altronde, già nel Piano Nazionale Esiti di Agenas (l’Agenzia nazionale per i servizi del Ministero della Salute), l’Azienda Cannizzaro è terza ex aequo a livello nazionale per intervento chirurgico per tumore maligno della laringe (open ed endoscopico), con lo stesso valore dello Ieo di Milano e del Cardarelli di Napoli e davanti a importanti Policlinici di altre Regioni.I risultati raggiunti dalla Struttura sono stati apprezzati dal dott. Salvatore Giuffrida, Commissario Straordinario dell’Azienda Cannizzaro: «Le innovazioni introdotte nel tempo dal dott. Vincenzo Saita hanno migliorato la diagnosi precoce e la terapia chirurgica, ponendosi all’avanguardia nel panorama nazionale. Hanno trovato terreno fertile nella nostra Azienda ospedaliera grazie alla collaborazione di eccellenti professionisti di varie specialità: radiologi, oncologi, radioterapisti, anatomopatologi, anestesisti, che lavorano insieme, con approccio multidisciplinare, al fine di individuare e praticare la terapia migliore per il paziente. I dati emersi dalla rilevazione nazionale – conclude il Commissario – sono tanto più meritevoli se si considera che nel periodo in oggetto, pur caratterizzato dall’emergenza pandemica, si è riusciti a raggiungere ragguardevoli livelli di attività assistenziale».Diagnosi precoce e innovazione delle terapieBisogna tenere presente che carcinoma della laringe è il tumore più frequente del tratto aerodigestivo superiore e rappresenta il 2,5% di tutti i tumori maligni nell’uomo e lo 0,5% nella donna. In Italia si contano 5.000 nuovi casi l’anno di tumore della laringe nell’uomo e 500 nella donna. La divisione di ORL dell’Azienda Cannizzaro è capace di diagnosticare neoplasie della laringe allo stadio iniziale, in virtù dell’elevato livello di competenza, manualità ed esperienza maturate da parte dei suoi professionisti e della possibilità di disporre di apparecchiature di diagnostica, di strumentario chirurgico, microchirurgico e laser, tecnologicamente avanzati, presenti grazie alla proficua collaborazione dei vertici aziendali.In particolare, il dott. Saita, in collaborazione con gli anestesisti, ha ideato e messo in pratica una procedura di diagnostica endoscopica mininvasiva che consente la stadiazione locale, l’accertamento diagnostico in sedazione cosciente senza dover ricorrere all’anestesia generale, minimizzando lo stress del paziente, e con la precocità della diagnosi che è il più importante elemento per la migliore prognosi, in quanto consente di intervenire con tecniche mininvasive di micro laringoscopia con l’ausilio del CO2 laser, con risultati oncologici e funzionali ottenuti e con elevato indice di gradimento da parte dei pazienti e notevole riduzione dei costi per il Servizio Sanitario Nazionale.Le laringectomie sub totali ricostruttive costituiscono l’approccio chirurgico ideale e, mentre sono eseguite in pochi centri nel territorio nazionale, presso la Divisione di ORL del Cannizzaro sono interventi routinari, grazie alla collaborazione di un gruppo multidisciplinare che vede coinvolti radiodiagnosti, oncologi, radioterapisti, anatomopatologi. Nei pazienti sottoposti a laringectomia ricostruttiva, poi, si ottengono ottimi risultati con tecniche di controllo loco-regionale della neoplasia, risparmiando la funzione laringea e permettendo la chiusura nel tracheostoma. Il dott. Saita, innovando tecniche tradizionali, ha di fatto migliorato la diagnosi precoce e la terapia chirurgica, con un risparmio dei tempi chirurgici e un recupero più precoce delle funzioni fonatorie e di deglutizione: tecniche, queste, validate da pubblicazioni su riviste internazionali e ormai in uso in numerosi centri specialistici.Il lavoro di follow up, infine, eseguito con équipe pluridisciplinare, ha ottimizzato l’assistenza al paziente operato, permettendo di evidenziare in maniera precoce l’insorgenza di eventuali recidive e di documentare un elevato indice di sopravvivenza in linea con i risultati dei migliori centri internazionali.(nella foto: a sinistra, il dott. Vincenzo Saita con il dott. Alfio Azzolina)