SANITÀ
Inaugurato il nuovo pronto soccorso nel cuore di Catania: un “gioiello” da 60-70.000 accessi l’anno
Finalmente apre la struttura sanitaria dell'ospedale Garibaldi Centro: ingresso da via Fabio Filzi
Catania da oggi ha il suo nuovo pronto soccorso nel centro cittadino. La tanto attesa struttura sanitaria del Garibaldi Centro, in via Fabio Filzi, è stata inaugurata questa mattina alla presenza di diverse autorità cittadine e regionali.
«Quando si taglia un nastro si raggiunge un traguardo al quale hanno ovviamente lavorato i miei predecessori. Occorre quindi dare atto al Governo Musumeci di aver lavorato bene. E’ la seconda volta che vengo a Catania per inaugurare centri di emergenza ed il nostro obiettivo è proseguire a riformare la sanità pubblica, aumentare la presenza dei presidii e dare risposte all’utenza perché la sanità è un bene ed una funzione essenziale». Con queste parole il presidente della Regione Siciliana Renato Schifani ha inaugurato stamane a Catania, insieme con l’assessore regionale alla Salute Giovanna Volo, il nuovo Centro di emergenza dell’ospedale Garibaldi.
Presenti anche gli assessori regionali all’Agricoltura, Luca Sammartino, e all’Economia, Marco Falcone, il prefetto, Maria Carmela Librizzi, il commissario straordinario del Comune e della Città metropolitana Piero Mattei, l’arcivescovo emerito Salvatore Gristina, altre autorità politiche, sanitarie, civili e militari.
«Questo del Garibaldi è il secondo punto di emergenza che visito a Catania – ha aggiunto l’assessore Volo – e ne apprezzo la straordinaria qualità. Anche a Palermo stiamo effettuando numerosi interventi di miglioramento sul sistema delle aree di emergenza. Tutto questo è possibile grazie alle risorse del Pnrr che, tra l’altro, stiamo utilizzando anche per realizzare e sviluppare i punti territoriali, come gli ospedali e le case di comunità e le centrali operative (Cot). L’obiettivo è quello di dare assistenza adeguata ai pazienti con cronicità e fragilità anche e soprattutto fuori dagli ospedali tradizionali, assegnando a ogni struttura il giusto ruolo e la funzione appropriata».
«I lavori erano stati consegnati nel marzo del 2019, e sono stati conclusi nel marzo del 2022, dunque il nuovo Centro per l’Emergenza del Garibaldi Centro è stato realizzato in tre anni – aveva spiegato il direttore generale dell’Arnas Garibaldi Fabrizio De Nicola, – un tempo europeo, mentre quest’anno è stato dedicato ad attrezzature e collaudi, e avremmo fatto prima se non ci fossero stati in mezzo i due anni del Covid».
Gli accessi
«Si sta aprendo un nuovo pronto soccorso in centro e saranno circa 60-70mila gli accessi l’anno, tra chi arriverà con mezzi propri o di soccorso» aveva invece precisato Giuseppe Giammanco, direttore sanitario dell’Arnas Garibaldi.
Una struttura che richiederà anche un adeguamento viario funzionale, legato al cambio di accesso al pronto soccorso, quindi non più da via Asmara, ma da via Fabio Filzi, alla rimozione degli stalli blu con relativo divieto di sosta nel tratto di via Filzi antistante l’ingresso e l’uscita riservati alle ambulanze, stalli che verranno rimodulati o in piazza Montessori o in viale Rapisardi attraverso apposita ordinanza.
La struttura
La struttura è di1.600 mq a piano, con una superficie totale di 6.400 metri quadrati. Ha 20 posti di terapia intensiva – quattro dei quali in isolamento – 16 di semi intensiva – 4 dei quali isolati – e 16 di degenza ordinaria. Ha inoltre, unica struttura nel Sud Italia, una zona di biocontenimento con 5 posti letto. ha un ingresso separato per pazienti con sospette malattie infettive e pannelli solari per completo efficientamento energetico.
Considerata la forma e l’estensione dell’area disponibile e la tipologia architettonica funzionale per edifici ospedalieri (corpo “quintuplo”) i progettisti hanno optato per una impronta a terra regolare rettangolare con campate strutturali poste ad interassi uguali di circa 8,20 metri sia lungo la sezione longitudinale che lungo la sezione trasversale.
Questa tipologia edilizia ha consentito di distribuire in modo ottimale gli ambienti ospedalieri con camere di degenza, ambulatori e stanze per i medici, lungo il perimetro del fabbricato e quindi tutte dotate di idonea illuminazione/aerazione naturale, riservando la parte centrale del fabbricato ai servizi di reparto ed ai collegamenti verticali.
L’edificio
L’edificio è costituito da quattro livelli uguali, oltre a un piano tecnico allocato sulla terrazza di copertura; i tre livelli fuori terra hanno ognuno altezza di interpiano di metri 4,40, mentre il piano tecnico ha un’altezza di 3,40 metri.
La superficie coperta misura 1.686 mq, mentre la superficie utile totale (lorda) risulta pari a 6.679,80 mq, di cui circa 5.800 per attività sanitarie, 189,60 per filtri d’ingresso a piano terra, 366 per locali tecnici in copertura, 285 per locali tecnici in seminterrato.
Le “funzioni” del nuovo edificio ospedaliero, comprendono al Livello I i locali di diagnostica per immagini, con attesa disimpegnata, oltre ad ambulatori, area “codice rosa”, stanze medici, spogliatoi per il personale sanitario e alcuni locali tecnici.
Nel dettaglio, sono disponibili due ambulatori di ecografia, una sala ibrida agiografo/Tac, una sala per la Rmn, due sale Tac, tre sale di Radiologia.
I livelli
Le apparecchiature installate, in tutti i Livelli, rispettano una rigorosa separazione strutturale (accessi e percorsi) e impiantistica (impianto di climatizzazione e caratteristica a pressione positiva/negativa degli ambienti), per consentire l’accesso e la mobilità in sicurezza di pazienti e personale.
Al livello II sono previsti tutti i locali del Pronto Soccorso, oltre a sale di ingresso-attesa e camera calda per l’arrivo di pazienti in autoambulanza. In particolare 8 ambulatori per codice bianco, verde, giallo, ortopedico, preparazione, trauma center; 16 posti di “osservazione breve intensiva”; 8 posti di “osservazione in emergenza”; 5 posti di “degenza in isolamento”; 4 posti di “accettazione/stazionamento sospetti infetti”.
Al livello III sono previsti il reparto operatorio dotato di 3 sale operatorie (di cui una a pressione negativa) con relativi servizi e il reparto di terapia intensiva dotato di 20 posti letto (di cui quattro isolati) con relativi servizi.
Al livello IV sono previsti due reparti di degenza ognuno dotato di 16 posti letto con relativi servizi, uno con caratteristiche di sub-intensiva.
Gli isolatori sismici
Al Livello V sono previsti i locali tecnici per ascensori e montaletti, le centrali degli impianti di climatizzazione con relativa sotto centrale idraulica, le unità di trattamento dell’aria, pannelli solari e pannelli fotovoltaici con relativi impianti.
Gli elementi di rilievo dell’opera riguardano la struttura antisismica di tipo “strategico”, realizzata su isolatori sismici e completa di cosiddetti “giunti” antisismici, in grado di garantire la continuità di servizio degli impianti in caso di sollecitazioni.
Zero energia
L’Edificio NZEB (Nearly Zero Energy Bui – Edifici sostenibili “a energia quasi zero”), realizzato per consumare pochissima energia per riscaldamento, raffreddamento, produzione di acqua calda sanitaria, ventilazione e illuminazione.
Inoltre, percorsi di accesso e di mobilità interna alla struttura differenziati per particolari potenziali patologie e percorsi interni controllati attraverso sistemi di controllo degli accessi.
I posti-letto
In più, l’Unità di trattamento aria ridondante. Posti letto in “bio-sicurezza”, ovvero con accesso attraverso filtro e possibilità di configurazione in “pressione negativa” e “pressione positiva”. Nel primo caso è fondamentale evitare che l’infezione venga propagata al di fuori degli ambienti che, a tale scopo, vengono mantenuti a una pressione negativa rispetto agli ambienti circostanti. Nel secondo caso avviene esattamente il contrario, ovvero è necessario evitare infiltrazioni di aria non trattata dai corridoi verso la camera, che quindi viene mantenuta a una pressione positiva.
E poi posti letto di degenza, già attrezzati per “sub-intensiva”; sala operatoria a pressione negativa; terapia intensiva sezionata in tre distinte aree, autonome per percorsi e flussi d’aria.
Insomma, un vero “gioiellino” di cui i catanesi dovrebbero far tesoro.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA