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La festa

La folle notte di gioia del Catania, tra sushi, birre e pullman scoperto

Il racconto di una notte di gioia per un traguardo atteso e agognato

Di Giovanni Finocchiaro |

Si può peccare di gola. E bere anche un paio di birre. Quando alle 9 della sera il bus taglia in due il lungomare di Catania, proveniente da Caltanissetta – anche in questo caso braccato piacevolmente dalla marea di auto che servivano quasi da scorta – ad accogliere i protagonisti della promozione c’è una marea umana di tifosi. Il torpedone (quello coperto) aveva lasciato il piazzale nisseno di Pian del Lago alle 19, scortato – ufficialmente, a parte la presenza dei sostenitori – dalle forze dell’ordine e in città già a quell’ora chi non aveva assistito al confronto col Canicattì s’era riversato in piazza per gustarsi in prima fila la festa. Impeccabile anche il servizio si sicurezza fornito da Antonio Russo che non ha perso d’occhio i dirigenti in tribuna a Caltanissetta e dopo la fine del match quando Grella, Carra, Caniglia, Laneri sono scesi in campo per salutare il gruppo.

Ieri sera sul mezzo scoperto sono saliti i protagonisti. Tutti: giocatori, tecnici, dirigenti e staff. Giovanni Ferraro è rimasto per l’intera serata al videotelefono con la figlia Caterina per farle godere la festa in tutta la sua interezza: «Sta lontano da qui, era allo stadio la settimana scorsa, ma le avevo promesso una serata del genere. La dedica è tutta per lei, per la mia città, Vico Equense, che mi segue con affetto».Sventolano le bandiere tra piazza Mancini Battaglia e piazza Europa. E sventolano anche dal mezzo a due piani. Marco Biagianti per un giorno è tornato… giocatore: «Abbiamo cominciato a luglio e il progetto della società è stato subito determinato. Abbiamo lavorato duramente tutti quanti e adesso raccogliamo i frutti di una vittoria meritata ed emozionante. L’ho vissuta così, in un ruolo differente. Ed è stata una cavalcata bellissima, anche commovente visto che ho sempre amato questi colori e ho vissuto pure momenti poco felici in carriera».

Tra i più gettonati dal pubblico, Ciccio Lodi che ha continuato a firmare autografi a tutti, proprio a tutti: «Ho vissuto gli anni difficili, del mancato ritorno in B, questo momento l’ho desiderato, sognato. Adesso sono felice. Non appagato». Il retroscena si è consumato a Caltanissetta, direttamente sul campo di gioco. Un euforico Giovanni Caniglia passa il videotelefono al capitano. All’altro capo c’è Ross Pelligra: «Ciccio sei stato grande». E Lodi ringrazia: «Presidente ora l’aspettiamo a Catania perchè festeggeremo ancora insieme». Pelligra fa parlare Lodi col fratello Paul e con tutta la comunità australiana che s’era riunita per osservare la gara a distanza, ma più vicina ancora con cuore ed emozione. Pelligra rinnova la chiamata in video quando comincia la festa in città e nel cuore della notte catanese saluta i suoi ragazzi. Lo aveva già fatto all’interno dello spogliatoio godendosi il coro «Saro, Saro» intonato da Zeoli e da tutti coloro che occupavano lo stanzone.

I giocatori indossano maglie celebrative. Dietro, dall’idea geniale di Rizzo la corsa dei cavalli che “arrivanu” a destinazione. Sul petto di tutti i tesserati la scritta “Melior de cinere surgo” con la C in maiuscolo bene in evidenza.

Il mezzo alle dieci e trenta della sera arriva faticosamente in piazza Europa accolto da una marea umana di pubblico in visibilio. Scene simili al carnevale di Rio con migliaia di persone che hanno intasato piacevolmente le vie del lungomare.

Intanto sul bus si mangia anche sushi, si brinda, si lanciano i cori e sono gli stessi giocatori a farlo. Vincenzo Sarno è stato tra i più coccolati: «Questo momento non lo dimenticherò, mi hanno fatto sentire importante anche dopo l’infortunio, devo ringraziare i compagni e tutti i tifosi per un’attenzione continua».

I catanesi del Catania sono in prima fila. Rapisarda, dopo le lacrime post partita, si riprende e nella lunga notte di baldoria si gode gli applausi che la gente del suo quartiere gli riservano. In un angolo, mentre la carovana attraversa viale Ruggero di Lauria, Gianluca Litteri canta: «Il Catania è una squadra di serie A» in dialetto e poi conferma: «Sto bene da due mesi, se il tecnico mi chiama in campo saprei rispondere degnamente. A parte il mio percorso calcistico che non è stato notevole in questi mesi, sono felice per aver vissuto pienamente la stagione in un gruppo favoloso».

Marco Palermo, l’uomo dei gol da subentrante (è arrivato a sette) si unisce all’euforia collettiva ringraziando amici e tifosi. La squadra, approfittando della sosta e del salto di categoria, adesso riposerà qualche giorno. Il ritrovo è fissato per giovedì, considerato che domenica non si giocherà per fare spazio al torneo di Viareggio. Castellini è già a Tirrenia e si è collegato con i compagni per non perdersi gli attimi della gioia. Il portiere Bethers è volato in Patria per rispondere alla convocazione della nazionale under 21 della Lettonia. Due gioiellini che calcheranno palcoscenici internazionali e che rendono più orgogliosa la dirigenza rossazzurra.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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