Tribunale Catania
Pubbliservizi, licenziamenti sospesi: l’esercizio provvisorio prorogato fino al 15 maggio
La richiesta di Città metropolitana, avanzata dal commissario straordinario Piero Mattei, in realtà era stata di due mesi, fino a fine maggio.
Quarantacinque giorni di proroga dell’esercizio provvisorio, in sostanza fino al 15 maggio: è la nuova scadenza fissata oggi pomeriggio dal Tribunale per Pubbliservizi, società in liquidazione giudiziale della Città metropolitana di Catania, che verrà resa nota domani, giovedì 16 marzo dalle 9, alla riunione convocata al PalaRegione tra Ufficio del Lavoro, Città metropolitana, curatela fallimentare di Pubbliservizi e i sindacati.
La richiesta di Città metropolitana, avanzata dal commissario straordinario Piero Mattei, in realtà era stata di due mesi, fino a fine maggio. È utile ricordare che il 16 marzo era l’ultimo giorno utile per decidere se proseguire o sospendere la procedura di licenziamento collettivo. Con la proroga, la procedura di licenziamento collettivo verrà dunque sospesa, una “soluzione tampone” che non risolverà certo il dilemma sul futuro dei lavoratori, sotto la spada di Damocle dell’attesa della sentenza sul ricorso contro il fallimento presentato dal Cda di Pubbliservizi e l’ipotesi, perché per ora è solo questo, della costituzione dell’azienda speciale S.C.M.C. (Società Città metropolitana di Catania), tutt’altro che concreta. Il problema più cogente riguarda la garanzia dei servizi essenziali richiesti alla Pubbliservizi, o chi per lei perché, va detto, dal 17 febbraio stante la procedura di licenziamento collettivo avviata, Città metropolitana ha già iniziato ad affidare all’esterno alcuni servizi. Una situazione ambigua, che dovrà essere valutata anche dalla Corte dei Conti, e in tempi brevi.È il presidente del Cda di Pubbliservizi Giuseppe Molino, “convitato di pietra” in tutte le riunioni che finora hanno riguardato la società partecipata che presiede, a premettere “non esprimo opinioni in merito all’ipotesi dell’azienda speciale, per me la priorità è e resta il salvataggio ed il rilancio di Pubbliservizi, l’unica strada percorribile, l’unica prospettata fin da quando ho accettato l’incarico. Non ho mai smesso di crederci. Ci ho dedicato più di due anni della mia vita, trascurando lavoro e famiglia, gratis”, ammettendo così di confidare in un esito positivo al ricorso contro il fallimento. E aggiunge “come presidente del Cda ho più volte chiesto un incontro al commissario straordinario Mattei (il 14 febbraio e 7 marzo 2023), senza aver mai ottenuto risposta”.Le domande sorgono spontanee: perché il commissario Mattei non ha mai ritenuto di dover incontrare il Cda di una delle sue società partecipate? E soprattutto, a chi serve che si arrivi al fallimento? I sindacati, e i lavoratori ad essi afferenti, sono davvero consapevoli del fatto che con la liquidazione i creditori, tra cui gli stessi lavoratori, rischiano di restare a bocca asciutta?