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Naufragio: i familiari preparano le richieste da fare a Meloni

Afghano, 'continuare le ricerche e aprire i corridoi umanitari'

Di Redazione |

CROTONE, 15 MAR – “Ognuno di noi vorrebbe raccontare il suo dolore per quanto accaduto. Noi chiediamo soprattutto di continuare a cercare chi è ancora disperso e di realizzare dei corridoi umanitari per salvare chi è perseguitato”. E’ con questi intenti che Mohammad Haroon Faizi, un ragazzo afghano giunto in Italia nel 2016 che nel naufragio di Steccato di Cutro ha perso la suocera ed il cognato, si appresta a vivere l’incontro di domani a Palazzo Chigi con la premier Giorgia Meloni. Il giovane fa parte del gruppo di 39 – ma il numero non è definitivo e potrebbe variare – tra familiari delle vittime e superstiti che domattina dovrebbe partire alla volta di Roma con un C-130 dell’Aeronautica militare. “In questo modo – aggiunge Mohammad Haroon Faizi – nessuno più dovrebbe scappare imbarcandosi in pericolosi viaggi via mare. Serve anche semplificare le procedure per il ricongiungimento con chi ha famiglia all’estero”. Tra le richieste che verranno poste alla premier, oltre alla prosecuzione delle ricerche dei dispersi, i partecipanti all’incontro intendono chiedere di agevolare il ricongiungimento con le famiglie anche all’estero e creare, con l’Europa, corridoi umanitari per soccorrere le persone nei Paesi come l’Afghanistan dove e condizioni di vita non sono sicure. Il numero dei partecipanti non è ancora certo anche perché nella chat creata tra i parenti delle vittime ci sono anche richieste di partecipazione di famiglie che sono già tornate in Germania o in altre regioni d’Italia. Della delegazione, da quanto rivelano gli stessi familiari, potranno parlare solo due persone per pochi minuti. Per questo il gruppo che ha accolto l’invito della Presidente del Consiglio sta cercando di presentarsi con una linea comune all’incontro e non è escluso che verrà consegnato alla premier un documento con le richieste per iscritto.

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