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L’arbitro di calcio, scuola di legalità e un modo diverso di fare sport

Di Redazione |

Il calcio moderno nacque ufficialmente nel 1863. Era autogestito e non aveva l’arbitro. Nel 1870 apparvero, ma solo a bordo campo, i primi giudici di gara che richiamavano l’attenzione dei calciatori esclusivamente con la loro voce. Poi nel 1884, da un fischietto nato per richiamare i cani, nacque la geniale idea di utilizzarlo per le partite di calcio, fino a quando, nel 1891, l’IFAB lo diede ufficialmente in dotazione agli arbitri assieme ad un taccuino. I cartellini furono introdotti, invece, nei mondiali del 1970 in Messico; e mentre una volta arbitrare una partita era di una difficoltà non da poco, oggi la tecnologia ha un po’ stravolto il sistema calcio, venendo incontro ai direttori di gara che, con l’ausilio del VAR, hanno avuto i compiti più facilitati, ma resta comunque un fatto inconfutabile, che fare l’arbitro è sempre stato uno stile di vita che continua ad avere il suo fascino per il calcio, per il rispetto delle regole dentro e fuori dal campo. Per tutti quei giovani che vogliono affacciarsi al mondo arbitrale, le sezioni dell’AIA (Associazione Italiana Arbitri della FIGC), ogni anno organizzano appositi corsi di formazione gratuiti, per dare la possibilità a ragazzi e ragazze dai 15 e fino ai 35 anni, di vivere lo sport in maniera sana e diversa; di diventare gli “attori” del gioco più bello del mondo. La durata dei corsi, tenuti da dirigenti arbitrali e da arbitri nazionali in attività, è di circa due mesi, con frequenza bisettimanale di un ora e trenta circa a lezione, a partire dalle ore 18.00. A fine percorso un esame sancirà l’ingresso nel mondo arbitrale italiano. I giovani avranno diritto: ai crediti formativi previsti dalla legge, alla divisa arbitrale, alla tessera federale che permette l’ingresso in tutti gli stadi d’Italia, alla possibilità del doppio tesseramento (possono diventare arbitri continuando a giocare a calcio per la propria società di appartenenza fino ai 18 anni), al rimborso spese per ogni gara diretta, agli allenamenti con il preparatore atletico a disposizione più volte la settimana. Le iscrizioni si potranno effettuare entro il 28 febbraio on line (www.aia-figc.it), oppure di presenza solo di lunedì dalle ore 18.00 alle 20.00, presso la Sezione arbitri “Diego Garofalo” di piazza Cavour, 19 Catania. Documenti necessari: fotocopia di un documento di identità, del codice fiscale e tre foto formato tessera. Per i soli minorenni fotocopia di un documento d’identità di un genitore.  Salvo Consoli Nella foto Maradona e gli arbitri: Franco Iacobello di Catania, Tullio Lanese di Messina e Giuseppe D’Arrigo di Catania

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