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LA FESTA

Devozione, preghiere, ceri, freddo e botti: a Catania è la lunga notte di Sant’Agata

Piazza Duomo gremita ha atteso con trepidazione l’uscita del busto reliquiario per la processione del giro interno

Di Carmelo Aurite |

Piazza duomo gremita ha atteso con trepidazione l’uscita del busto reliquiario di Sant’Agata e dello scrigno per il cosiddetto "giro interno" lungo il salotto barocco di Catania, che è stato salutato da un fragoroso applauso, tra lo scampanio delle campane della cattedrale. In cielo lo spettacolo dei fuochi d’artificio, mentre la piazza scintillava per le lucine dei cellulari dell’infinito popolo di devoti e fedeli accorsi per salutare la Santa Patrona. Tutti erano pronti a immortalare in uno scatto o in un video l’atteso e suggestivo momento, come a dire: “Quest’anno finalmente ai tuoi piedi ci sono anche io”.

Collocato lo scrigno e il busto sul fercolo, appena tutto è stato pronto , ha avuto inizio la processione lungo il percorso del giro interno. Da piazza Università il percorso del giro era illuminato dal fuoco acceso dei ceri devozionali, anticipate dalle candelore già su via Etnea.

E mentre un vento freddo ha cominciato a rendere più frizzante l'aria in città, la Processione è partita con la consueta lentezza verso le tappe del percorso: la via Etnea, poi via Caronda, dunque il Borgo con tradizionali botti per la Santa, e ancor la via Etnea per arrivare ai “quattro canti”, da dove, ormai alla mattina del 6 febbraio, dopo le opportune manovre, il fercolo compirà di corsa, trainato dai devoti, la salita di via di Sangiuliano.

Da qui l’ingresso in via Crociferi per l’atteso e suggestivo momento del canto delle suore  benedettine del Santissimo. Sacramento, poi da via Garibaldi la processione farà rientro in Cattedrale. A Catania è la lunga notte di Sant'Agata. COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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